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Donnarumma, il presunto erede di Buffon, è un portiere sopravvalutato?

Gigi Buffon e Gigio Donnarumma

Contro la Juventus, il portiere del Milan ha collezionato papere da oratorio. E' veramente un fenomeno?

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 10 Mag. 2018 alle 10:02 Aggiornato il 10 Mag. 2018 alle 10:12

“Gigio Donnarumma sarà l’erede di Gigi Buffon”. Negli ultimi anni abbiamo sentito e risentito questa affermazione. Ma siamo proprio sicuri che sia effettivamente così?

La finale della Coppa Italia 2018 di ieri, 9 maggio, non ha solo sancito la superiorità tecnica della Juventus sul Milan (4-0 il risultato finale), ma anche messo in evidenza le differenti prestazioni dei due portieri.

Da una parte la storia del calcio italiano. Quella che qualcuno vorrebbe rottamare. Quel Gigi Buffon, classe 1978, il “vecchio” campione a un passo dall’addio al calcio (forzato?). Il quasi ex portierone.

Dall’altra il futuro del calcio italiano: Donnarumma, classe 1999, che difenderà i pali della Nazionale nei prossimi anni. Il campione, per ora, solo sulla carta. Il giocatore che vale 70 milioni di euro che farà una carriera fantasmagorica. Probabile, ma vista la prestazione nella finale di Coppa Italia a qualcuno qualche dubbio è venuto.

Il predestinato Gigio infatti dopo aver tenuto a galla il Milan in pochi minuti ha infilato una serie di papere da oratorio che hanno spianato la strada alla Juventus e sconfortato i tifosi rossoneri.

Il tiro di Douglas Costa da fuori area era facile facile. E invece… Gol. La parata in occasione del secondo gol di Benatia neanche a parlarne: bastava andarci con sicurezza. E invece presa molle. Troppo molle. Altro gol bianconero.

A mettere ancor più in evidenza le due grandi, colossali papere l’ottima prestazione del collega juventino, dell’idolo di Donnarumma, Gigi Buffon.

Il portiere della Juventus ha infatti fatto il suo: ha parato tutto quello che c’era da parare, senza sbavature, senza errori. Una sicurezza insomma. Una prestazione da campione qual è stato e qual è.

Certo, gli errori capitano. A tutti. Sono capitati anche a Buffon (vedi Atalanta-Juve stagione 2004-2005 e non solo). Fanno parte del gioco e sicuramente aiuteranno Gigio a crescere.

Però da lui in questa stagione i tifosi si aspettavano di più, visto anche lo stipendio monstre strappato dall’agente del ragazzo Mino Raiola al Milan (6 milioni di euro all’anno) neanche un anno fa. Una trattativa turbolenta che fece molto rumore e che forse ha influito sulle prestazioni del portiere nato a Castellammare di Stabia.

Donnarumma ha talento ed esplosività, ma in questa stagione non ha alzato il suo tasso tecnico. Ha alternato parate sensazionali a errori clamorosi. Oltre a quelli in Coppa Italia si ricorda quello contro l’Arsenal in Europa League. Segno che qualcosa non va. Forse nella maturità mentale, dato che tecnicamente nessuno ha mai avuto dubbi.

“Gigio è un fenomeno, uno come lui nasce ogni 30 anni”, le parole dell’ex Milan Giovanni Galli alla Gazzetta dello Sport qualche mese fa. “C’è stato Zoff, campione del mondo, poi Buffon, altro campione del mondo. Il mio augurio è che il prossimo sia lui. Ha il carattere giusto”, ha detto.

E’ allora? E’ stato sopravvalutato? I più freddi probabilmente direbbero di no, ma qualcuno se lo sta chiedendo. Forse anche dentro il Milan dove in una sera probabilmente hanno visto crollare non solo la squadra, ma anche il sogno di vendere in estate il suo bimbo d’oro al Paris Saint Germain per 70 milioni di euro.

Insomma, forse Gigio non è ancora al livello dei più grandi (cosa normale vista la giovanissima età) e in grado di ereditare la maglia da titolare in Nazionale. La maglia di quel Buffon che a fine partita lo ha abbracciato quasi come fa un fratello maggiore. Un abbraccio per spazzare via le insicurezze del più piccolo. Del suo erede. Forse.

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