Novak Djokovic torna a parlare della vicenda doping che ha coinvolto Jannik Sinner. In un’intervista al programma Piers Morgan Uncensored, in onda sul web, il tennista serbo ha dichiarato: “La questione del doping è una nuvola che lo seguirà, così come la nuvola del Covid seguirà me”. Il paragone, però, appare quantomeno azzardato: il tennista italiano, infatti, è stato squalificato per tre mesi in seguito a una contaminazione involontaria dal Clostebol, mentre il serbo ha deciso in autonomia di non vaccinarsi contro il Covid, scelta che poi gli costò l’esclusione dall’Australian Open nel 2002 e l’espulsione dal Paese.
Djokovic aveva già affrontato il caso Sinner in passato parlando di “una mancanza di protocolli standardizzati e chiari” e spiegando: “Ci sono giocatori che aspettano da più di un anno che il loro caso venga risolto. Quindi il problema sono l’incoerenza e la mancanza di trasparenza. Sono stato davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, dal fatto che siamo rimasti all’oscuro per cinque mesi. La maggior parte dei giocatori pensa ci sia del favoritismo. Sembra si possa quasi influenzare l’esito se sei un top player, se hai accesso ai migliori avvocati e a determinate risorse”.