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La commovente lettera dei genitori di Davide Astori: “Continuate a ricordarlo, non stancatevi di raccontarlo”

Davide Astori. Credit: getty Images

Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, il capitano della Fiorentina moriva in una camera d'albergo di Udine, alla vigila del match con l'Udinese

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 4 Mar. 2019 alle 07:51

DAVIDE ASTORI LETTERA GENITORI – Il giorno dopo avrebbe dovuto indossare la sua maglia numero 13, la fascia da capitano e scendere in campo contro l’Udinese. Invece Davide Astori, quella mattina del 4 marzo del 2018 non si è mai svegliato. Nella notte, è morto in quella stanza fredda di un albergo di Udine, lontano dalla compagna Francesca e dalla loro piccola Vittoria. Lontana da mamma Anna e papà Renato.

A un anno dalla sua morte, il vuoto lasciato sul campo e nel cuore dei compagni, dei tifosi, di chi lo conosceva e, soprattutto, della famiglia resta immenso, incolmabile. La madre e il padre hanno voluto ricordarlo con una lettera straziante, dolce e delicata, affidata a Sky Sport.

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“Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché in fondo quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire, ma comunque insieme a nostro FIGLIO.

Ecco, INSIEME è la parola che vorremmo pronunciare più forte, ma non possiamo. La nostra voce oggi non è più quella che Davide ha sentito sin da bambino e forse adesso farebbe fatica a riconoscerla, perché il dolore l’ha cambiata per sempre.

Per questo non riusciamo a leggere questa lettera e affidiamo a voi i nostri sentimenti, così come tanti amici hanno fatto in questi giorni in cui il ricordo si è fatto inevitabilmente più intenso.

Per noi Davide NON È UN RICORDO che si attenua o si riaccende a seconda delle circostanze, semplicemente perché Davide non è un ricordo: Davide è una PRESENZA.

Davide è vicino a noi ogni istante. Lo vediamo nella nostra splendida nipotina Vittoria, un piccolo miracolo che ci fa trovare il coraggio di lottare contro la tristezza ogni giorno. Lo rintracciamo nelle parole di molte persone, anche sconosciute talvolta, che hanno il bisogno di testimoniarci quanto Davide sia per loro un riferimento, un esempio, a volte uno stimolo per affrontare i momenti più duri. E poi lo ritroviamo nei racconti di chi lo ha conosciuto, degli amici che hanno condiviso con lui gli attimi più’ felici della sua vita, racconti che ci fanno sentire ancora il suono contagioso della sua risata o quello più profondo della sua saggezza, a volte troppa per un ragazzo così giovane.

Tanti in questi mesi ci hanno detto che il nostro Davide era speciale, dotato di una GENTILEZZA rara, spesso disarmante. Ed è vero. Davide non doveva sforzarsi per esserlo, è sempre stato così, sin da bambino: naturalmente, istintivamente, gentile. Ma guai a scambiarla per debolezza o remissione: era la sua FORZA. Davide era fortissimo, era la roccia a cui aggrapparci. Per questo noi oggi cerchiamo di essere forti come lui, ma soprattutto come lui ci vorrebbe. E’ la nostra SFIDA quotidiana, durissima, ma ci proviamo. Grazie a Davide, che ci ha lasciato l’eredita più preziosa che si possa desiderare: un amore infinito. Quello della gente per lui, quello di Davide per la gente, ma soprattutto quello di Davide per la vita.

Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come RIABBRACCIARLO ogni volta”.

Anna e Renato Astori

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