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Tifosi dell’Inter cacciati dagli ultras della Curva Nord: “C’erano anche tanti bambini, pensavo di prenderle”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 31 Ott. 2022 alle 14:05 Aggiornato il 31 Ott. 2022 alle 14:06

C’è chi ha capito subito l’andazzo ed è uscito spontaneamente dal settore, chi si è fatto convincere dalle “maniere forti” degli ultras, chi si è opposto ed è stato preso a pugni: così si è svuotato in pochi minuti il settore della Curva Nord dello stadio San Siro, occupato in larga parte da ultras dell’Inter, dopo la notizia arrivata nel corso del match contro la Sampdoria della morte di Vittorio Boiocchi, storico capo ultras dei neroazzurri, freddato da due killer in motorino sotto casa. L’uomo, pluripregiudicato, 69 anni, era uscito di prigione nel 2018 dopo aver trascorso 26 anni in carcere per 10 condanne definitive avute in passato per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, associazione a delinquere, porto e detenzione illegale di armi, rapina, sequestro di persona e furto.

Durante i match casalinghi dell’Inter era obbligato a stare ad almeno due chilometri di distanza dallo stadio. La sua morte ha portato gli altri capi ultras a decidere di sgomberare l’intero settore, incluse famiglie e bambini che avevano pagato il biglietto. In molti avevano affrontato anche viaggi di diverse centinaia di chilometri per essere presenti all’evento. “Gente che si è fatta ore e ore di auto o treno costretta contro la propria volontà ad uscire dallo stadio”. “Quello che è successo in curva è vergognoso. Centinaia, migliaia di persone obbligate a uscire da uno stadio, per cui avevano pagato un biglietto, per rispetto nei confronti di un regolamento di conti tra criminali”. Sui social la testimonianza di quanti hanno subìto la decisione: “Ho visto bambini piangere e persone venire spintonate perché non volevano andarsene. Io ero con una mia amica e mi è venuto un attacco di panico. Pensavo di prenderle”. Accuse alle forze di polizia e agli steward presenti: “Fate girare, quanto accaduto nel secondo verde non deve passare inosservato, siamo stati costretti ad andarcene e nessuno steward/forza dell’ordine ha fatto qualcosa”.

Le segnalazioni sono arrivate fino al ministro dello Sport Andrea Abodi, che questa mattina ha twittato “Quello che è successo è inaccettabile, non è tollerabile. Sono certo che saranno presi immediati provvedimenti. Non solo parole!”. Tirata in ballo anche la società Inter, che non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali ma secondo alcune fonti citate dal Corriere della Sera avrebbe espresso una dura “condanna verso le violenze” e si sarebbe detta disponibile a “forme di tutela e risarcimento per i tifosi costretti ad uscire dalla curva”.

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