Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Sport » Calcio

Quei pochissimi istanti che hanno deciso la finale dei Mondiali

Di Stefano Mentana
Pubblicato il 23 Dic. 2022 alle 17:04 Aggiornato il 17 Mag. 2023 alle 17:08

“El Gato” Diaz è il portiere argentino protagonista di un celebre racconto di Osvaldo Soriano. Difende i pali dell’Estrella Polar, una trasandata squadra che arriva a sorpresa nella finale della Coppa del Rio Negro contro i campioni uscenti del Deportivo Belgrano. Per riuscire a vincere il trofeo, però, El Gato dovrà parare un rigore che, a causa di una rissa che ha reso impossibile proseguire la partita, si dovrà calciare una settimana dopo.

Per un’intera settimana El Gato, portiere ormai quarantenne, pensa a dove Costante Gauna, il rigorista del Deportivo Belgrano, tirerà il pallone. Il racconto di Soriano che parla di questo episodio si chiama, non a caso, “Il rigore più lungo del mondo”.

Un altro portiere argentino, domenica scorsa, si è trovato anche lui a dover prendere una decisione fondamentale, ma in una situazione totalmente opposta. Non si trovava nella valle del Rio Negro, ma nell’emirato del Qatar. Non lo chiamano “El Gato”, ma “El Dibu”, per la somiglianza che aveva da piccolo con un personaggio dei fumetti, e il suo nome è Emiliano Martinez. E soprattutto in palio non c’è la Coppa del Rio Negro, ma la Coppa del Mondo.

Dopo 120 minuti di gioco, dopo sorprese e cambi di fronte continui, la partita tra Argentina e Francia si trova su un clamoroso 3-3. Il cronometro segna quasi lo scadere, le squadre hanno mandato completamente a rotoli gli schemi, e il francese Kolo Muane si trova praticamente a tu per tu col portiere argentino, con mezza porta spalancata, e calcia il pallone a botta sicura.

El Dibu, diversamente da El Gato del racconto di Soriano, non ha una settimana di tempo per decidere cosa fare. Se questo sia un bene o un male non è dato saperlo, ma in pochi istanti deve mettere in campo tutta la sua freddezza, la sua esperienza e la sua tecnica. Un goal della Francia, a pochi secondi dalla fine, significherebbe una sola cosa: la sconfitta dell’Argentina a un passo da quel sogno che non si avvera dal 1986.

Quei pochi istanti hanno deciso il Mondiale. Può sembrare paradossale in una partita durata oltre 120 minuti, terminata ai rigori. El Dibu doveva provare a prevedere il tiro dell’avversario, aveva diverse possibilità e nella maggior parte dei casi avrebbe rischiato di lasciare a Kolo Muane lo spazio necessario per mandare la palla in rete. In quei pochissimi istanti ha scelto di allungare il piede sinistro in direzione del primo palo, riuscendo con grande sorpresa a respingere un tiro che sembrava destinato a chiudere la partita.

Più delle azioni e dei goal messi a segno dall’Albiceleste, più dei due rigori parati di lì a poco, forse è proprio quell’intervento del Dibu Martinez, deciso in maniera fulminea e durato appena pochi istanti, a segnare il momento decisivo della vittoria dell’Argentina.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version