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    Eruzione di Hunga Tonga: l’evento disastroso colpisce anche i Mondiali 2022

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 22 Feb. 2022 alle 11:52 Aggiornato il 28 Mar. 2022 alle 12:39

    A meno di un anno dai Mondiali che si terranno in Qatar, la notizia del ritiro di una nazionale sconvolge l’intero torneo, costringendo gli organizzatori a riprogrammare il calendario e dunque i siti di scommesse a un clima di incertezza sui pronostici dei prossimi incontri. Si tratta della nazionale dell’Isola di Tonga, che avrebbe dovuto confrontarsi con le Isole Cook il 13 marzo per le qualificazioni.

    L’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga però ha causato una vera e propria devastazione nel paese, abbattendosi sulle coste del Pacifico e portando di conseguenza la nazionale a ritirarsi dalla competizione mondiale.

    Eruzione Hunga Tonga: le conseguenze

    Tanti i danni al paese: due isole completamente distrutte, diverse vittime a fronte di oltre centomila persone coinvolte, dispersi, tra cui inaspettatamente ne è stato ritrovato uno dopo 27 ore in mare. Si pensi che l’eruzione di Hunga Tonga è stata così potente che è stata avvertita perfino a novemila chilometri di distanza, più precisamente in Alaska, mentre onde acustiche sono state registrate anche sull’Etna.

    Della potenza del vulcano sottomarino ne hanno parlato anche i ricercatori della NASA, i quali hanno affermato che la sua forza esplosiva è stata cinquecento volte maggiore della bomba atomica su Hiroshima.

    L’eruzione ha provocato come reazioni a catena lo scatenarsi di uno tsunami e la fuoriuscita di petrolio sulle spiagge del Perù. Secondo il governo locale l’evento naturale è un disastro che non ha mai avuto precedenti. Nonostante le scarse notizie provenienti direttamente dalle Isole di Tonga le foto satellitari mostrano uno scenario drammatico: spiagge ricoperte di cenere, danni ingenti a infrastrutture e abitazioni, due isole minori praticamente spazzate via.

    Come se non bastasse, la cenere ha creato poi svariati, seri, problemi al sistema di soccorso: voli civili tutti bloccati, trasporto marittimo bloccato. Le dense nuvole di cenere dapprima e la polvere depositata a terra poi, hanno reso dunque tutti gli spostamenti poco sicuri, isolando praticamente la zona interessata dal disastro.

    La corsa ai soccorsi

    È stato grazie al lavoro di duecento persone che la pista dell’Aeroporto Internazionale di Fua’Amotu è tornata operativa: la pista principale di atterraggio infatti si trovava ricoperta di uno spesso strato di cenere che rendeva impossibile qualsiasi arrivo da parte dei voli d’emergenza. Tuttavia, i problemi principali causati dalla cenere e dalla polvere sono stati quelli relativi alla salute e all’igiene poiché solitamente gli abitanti infatti raccolgono l’acqua dai tetti delle abitazioni.

    In questo senso, la macchina dei soccorsi si è subito mossa: Nanaia Mahuta, Ministro degli esteri neozelandese, ha assicurato l’arrivo di aiuti umanitari (perlopiù acqua, generatori e kit igienici); l’esercito via mare ha poi annunciato un altro carico di aiuti umanitari oltre a un elicottero Seasprite per agevolare gli spostamenti.

    Circa invece il problema dell’acqua potabile, la Nuova Zelanda ha garantito il rifornimento di 250mila litri e la produzione di 70mila litri al giorno grazie a un sistema di desalinizzazione. Infine, ha previsto anche un ingente aiuto economico: un milione di dollari neozelandesi.

    Eruzione di Hunga Tonga: cosa cambierà nei Mondiali 2022

    L’eruzione del vulcano Hunga Tonga ha provocato un disastro tale da influenzare persino il mondo sportivo, dovendo la Federazione di Tonga disputare un incontro per le qualificazioni dei Mondiali2022. Ovviamente un simile evento non è compatibile con il clima e l’atmosfera festosa della competizione sportiva più attesa dell’anno.

    Conseguenze in tutto il panorama sportivo in generale: difatti, anche il portabandiera della nazionale, Pita Taufatofua ha rinunciato a portare la bandiera in occasione dei Giochi di Pechino. Il suo pensiero andava alla devastazione dell’area e a tutte le persone che in poche ore hanno perso tutto. Il suo obiettivo, quello di aiutare in ogni modo a ricostruire Tonga. Solo in seguito a ciò potrà ricominciare a pensare alle Olimpiadi.

    Il ritiro dalle qualificazioni in Oceania per i Mondiali da parte di Tonga ha costretto OFC e FIFA a riorganizzare il calendario, cominciando proprio dall’incontro previsto per il 13 marzo. Le Isole Cook, che avrebbero dovuto disputare uno spareggio con Tonga, sono direttamente passate alla fase successiva.

    Nello stesso girone, compariranno le Isole Salomone, Tahiti e Vanuatu. Nelle qualificazioni mondiali è previsto uno spareggio tra la vincente delle qualificazioni OFC e la quarta classificata del girone del Centro e Nord America, che attualmente è Panama con 17 punti. Occhi puntati però sul Costa Rica che viaggia a un solo punto di distanza, a quota 16.

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