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“Mai più in tv con filoputiniani”: i ricercatori che rifiutano gli inviti ai talk show

Di Marta Vigneri
Pubblicato il 4 Mag. 2022 alle 15:24 Aggiornato il 4 Mag. 2022 alle 17:31

Dopo che il Pd – in seguito all’intervista rilasciata dal ministro degli Esteri russo Lavrov a Rete 4 – ha suggerito ai suoi parlamentari di disertare le trasmissioni che offrono la ribalta a politici e giornalisti colpiti dalle sanzioni Ue, alcuni ricercatori hanno deciso di limitare le proprie apparizioni in tv. Tre esperti di relazioni internazionali hanno annunciato di non voler partecipare ai talk show in cui, tra gli ospiti, ci sono personaggi schierati con il Cremlino, con l’obiettivo di non dare la possibilità di diffondere notizie false sulla guerra. Si tratta di Andrea Gilli, docente all’Università della Nato, la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma (Iai) Nathalie Tocci e la ricercatrice georgiana dello Iai Nona Mikelidze che ieri sera hanno declinato l’invito di Giovanni Floris a partecipare alla trasmissione Di Martedì. Il motivo? La presenza della giornalista della tv Zvedza Nadana Fridrikson.

“Io, Nona Mikelidze e Nathalie Tocci non saremo in tv. Ci hanno invitato ma abbiamo declinato.Il problema è Nadana Fridrikson, ‘giornalista’ della tv del ministero della Difesa russo”, ha spiegato ieri Gilli su Twitter. “Ci si può confrontare sulle opinioni, sulle interpretazioni e sulle soluzioni: non con chi diffonde dati falsi preparati direttamente dall’ufficio propaganda del Cremlino. È anche una questione di rispetto verso giornalisti, ricercatori e docenti russi che rischiano il carcere per semplice dissenso”, ha aggiunto. La strategia sarebbe quella di declinare gli inviti ai talk show ogni volta che nella lista di invitati è presente un personaggio riconducibile al governo di Mosca, ma anche figure accusate di essere filo-Putin.

“Stiamo scivolando verso una deriva pericolosa, che conduce dritto alla disinformazione. Mettere sullo stesso piano il vero e il falso insinua il dubbio nel vero e il falso nel vero. Io credo che dietro alcune scelte si nasconda piuttosto il lento lavoro di influenza della Russia. C’è qualcosa di bizzarro nel fatto che tutto d’un tratto siano emersi ‘esperti’, come Orsini, mai visti né sentiti prima”, ha dichiarato Tocci, che dopo aver firmato per la partecipazione a quattro puntate di Piazza Pulita ha deciso di non prendere parte alla prossima.

“Tutti si lamentano che i media italiani appoggiano troppo il mainstream occidentale, mentre se guardi la tv ti accorgi che ci vanno soprattutto quelli che dicono: ‘È vero, Putin è un aggressore, ma…’ e quel ‘ma’ serve per propinare la visione del Cremlino. A me è capitato tante volte. Anche a causa dei ritmi televisivi, non si riesce mai ad approfondire, tutto resta in superficie. Specie con i propagandisti, tu devi fare il fact checker. Danno notizie false, citano eventi inesistenti e io, anziché dire ciò che penso, passo il tempo a smontare i fake che ho sentito e poi non resta spazio per affrontare le problematiche della guerra, discutere delle soluzioni. Per il pubblico che non ha dimestichezza con la politica dell’Est, la mia risulta una opinione come un’altra”, ha dichiarato invece la ricercatrice georgiana dello Iai Nona Mikelidze.

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