Un Festival fuori da Sanremo. È l’alternativa a cui sta lavorando la Rai in attesa del bando della città dei fiori. Lo riporta Adnkronos, secondo cui la tv di stato sta preparando un piano B per il Festival della canzone italiana mentre aspetta di conoscere i dettagli della delibera con cui il comune di Sanremo indirà la gara per assegnare la realizzazione del festival.
Questo dopo che a dicembre il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto, cioè senza gara, dell’organizzazione del Festival della canzone italiana. Secondo Adnkronos, la Rai sarebbe irritata dalle richieste del comune. Sia per l’aumento della richiesta economica che, stando alle anticipazioni, passerebbe dai 5 milioni previsti dall’ultima convenzione a una base d’asta di 6,5 milioni l’anno, sia per il vincolo sulla realizzazione di altri quattro programmi televisivi nella città dei fiori.
Per questo si lavora a un progetto alternativo. A cambiare dovrebbero essere la sede e altre caratteristiche del festival, come ad esempio il nome. Che non sarebbe più Festival della canzone italiana, denominazione legata al festival di Sanremo, ma potrebbe diventare qualcosa di simile a Festival della musica italiana. In ogni caso l’evento ad eleggere il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest, visto che la Rai è membro Ebu.
Per la location l’Adnkronos riporta che non è stata presa ancora alcuna decisione, nonostante le voci insistenti sulla scelta di Torino, dove la Rai ha organizzato l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest, tanto riuscita da riscuotere il plauso dell’Ebu.
La scelta dipenderà sulla presenza nella città candidata di strutture adeguate a ospitare un simile evento ma anche dalle condizioni che la Rai riuscirà a ottenere nell’eventuale accordo con la nuova amministrazione comunale. L’obiettivo è di siglare una convenzione lunga e solida, evitando quanto accaduto con Sanremo.
Secondo Adnkronos non sarebbero molte invece le speranze riposte nel Consiglio di Stato, dopo la decisione del Tar della Liguria di dicembre. Ricorso che verrà dibattuto il 22 maggio prossimo.
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