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Dalla questione dei tg regionali alle diatribe con Usigrai: tutti i rompicapo di “mamma Rai”

Di Marco Antonellis
Pubblicato il 26 Nov. 2021 alle 18:01

Mentre il numero uno della Rai Fuortes non perde occasione con chi ha modo di incontrarlo per esternare tutta la sua preoccupazione per i conti di mamma Rai, per la prima volta ma ancora non v’è certezza, i direttori dei Tg Rai riconfermati (Casarin, Preziosi e Sangiuliano) potrebbero dover ripresentare un piano editoriale e sottoporsi nuovamente al voto delle rispettive redazioni. C’è poi la questione legata ai tg regionali, con la decisione di cancellare la terza edizione e i sindacati sul piede di guerra. E chi si intende di cose Rai sa che non è affatto divertente per un Ad trovarsi la potentissima Usigrai contro. Durissimo, ad esempio, il comunicato d Coordinamento Cdr Tgr indirizzato al direttore di testata: “È arrivato il momento di rompere un silenzio che dura da troppi mesi.

Dopo le parole dell’amministratore delegato che ha annunciato in commissione di Vigilanza la chiusura di un pezzo di informazione regionale usando come pretesto dati errati, parziali e non contestualizzati, le redazioni si aspettano risposte. Cosa ne pensa la direzione? Cosa è stato fatto per evitare questa cancellazione fuori da qualsiasi progetto editoriale? Niente da dire sugli ascolti della terza edizione? Basta un presidio, come si legge nella risposta dell’azienda al nostro comunicato, per coprire il web, preparare le produzioni del mattino e assicurare la presenza della Rai sul territorio dopo le 20?”.

Il tutto poi si intreccia con la guerra per le condirezioni dei Tg e per le direzioni di genere che dalle ultimissime indiscrezioni dovrebbero arrivare nel CDA del 16, quello prima di Natale. Alla TGR, ad esempio, ora sono 2 (Pacchetti in quota Lega e Fontana in quota Pd) ma i dem premono per una condirezione unica di Fontana mentre la Lega vorrebbe blindare Pacchetti. In più ci sono anche i 5 Stelle che alla faccia del “non possumus” di Conte chiedono una condirezione. Ai grillini piace molto l’attuale vicedirettore Roberto Gueli. Il partito di Enrico Letta, poi, vorrebbe fare l’en plein anche con una o due condirezioni a Rainews. A proposito di RaiNews: la testata web dovrebbe partire il primo dicembre. Tra pochi giorni.

Capitolo direzioni di genere: in Rai ogni big gioca le sue carte. In pista per una nomina c’è Milo Infante, da sempre apprezzatissimo in casa Lega che lo vorrebbe al Daytime. Ma ci punta anche Adriano De Maio molto apprezzato in casa 5 Stelle.
In una direzione di genere ci spera anche l’ex direttore del Tg1 Giuseppe Carboni che potrebbe approdare ai ‘documentari” oppure a Rai Cinema o Rai Way (l’ex direttore Tg1 al momento non ha nemmeno una stanza a viale Mazzini). Ma Conte sarebbe soddisfatto? No problem invece per Coletta al Prime time. Ma la battaglia a viale Mazzini si gioca anche in altri modi: c’è infatti chi vorrebbe “svuotare” il Daytime e prendere tutto l’infotaiment per metterlo sotto alla direzione “approfondimento” che fa capo all’ex direttore del Tg3 Mario Orfeo. Per un “posto al sole” si fanno anche i nomi di Teresa de Santis e Antonio di Bella. Anche Roberto Sergio punta ad una direzione di genere, meglio se il tanto agognato Daytme (ci sperano anche Angelo Mellone e Paolo Corsini che però potrebbe alla fine fare il vice di Orfeo). Intanto, Maurizio Caprara è stato nominato assistente per le attività di comunicazione e relazioni esterne dell’Ad Fuortes. Di fatto sarà sarà lui l’uomo forte della comunicazione Rai. Con buona pace della struttura di ufficio stampa.

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