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Palinsesto su strage di Capaci: così la Rai ha penalizzato se stessa e le inchieste di Report

Di Marco Antonellis
Pubblicato il 25 Mag. 2021 alle 19:17

Nella storia recente del nostro Paese i misteri che avvolgono la cupola di Cosa Nostra sono forse quelli più fitti. Una coltre di eventi mai risolti, una cortina di documenti e “papelli” scomparsi o indecifrati, una nube di depistaggi ogni volta che il passo decisivo sembrava per compiersi.

Da Toto Riina a Bernardo Provenzano, passando per Matteo Messina Denaro: i grandi capi della mafia siciliana sono stati spesso i padroni dei segreti più nascosti. I primi due se li sono addirittura portati nella tomba. Il terzo, uno dei latitanti più ricercati al mondo, potrebbe ancora esserne in possesso.

È la tesi sostenuta da alcuni collaboratori di giustizia, che nelle loro testimonianze hanno permesso di ricostruire la “macchina” mafiosa e i meccanismi a essa collegata. Deposizioni che sono anche servite a collegare i fatti del passato alla stretta attualità: un filo che passa proprio per Matteo Messina Denaro, il boss che avrebbe in mano tutte le carte che furono del Capo dei Capi.

Alcuni risvolti sulla intricata vicenda mafiosa sono stati presentati ieri sera su Report, il programma di Rai Tre condotto da Sigfrido Ranucci. Ma, al netto delle vicende strettamente giudiziarie, dalle parti di viale Mazzini in queste ore sta scoppiando anche un’altra polemica, quella riguardante i palinsesti degli ultimi giorni: chi ha deciso di mandare in onda il film Il Traditore che ripercorre la storia del pentito Tommaso Buscetta, interpretato da Pierfrancesco Favino, il giorno dopo la strage di Capaci? Il Film di Bellocchio è andato in onda ieri sera, lunedì 24, penalizzando di fatto se stesso e l’inchiesta sulle stragi di Report.

Il dubbio della scelta è venuto a molti perché la sua collocazione ideale sarebbe stata il giorno prima, domenica 23 maggio. Invece, il giorno prima, era stata programmata la fiction sulla morte di Don Peppe Diana, il sacerdote ucciso in tutt’altro giorno, il 19 marzo, e non dalla mafia ma dalla camorra. Perché tutto ciò? Quello che è certo è che la scelta ha finito con il penalizzare entrambe le reti Rai.

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