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Masterchef Italia 13 streaming e diretta tv: dove vedere la semifinale dell’edizione 2023-2024

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 22 Feb. 2024 alle 17:36

Masterchef Italia 13 streaming e diretta tv: dove vedere la semifinale dell’edizione 2023 2024 su Sky, Tv8, in chiaro, dove vederlo. 22 febbraio

Questa sera, giovedì 22 febbraio 2024, va in onda una nuova puntata di Masterchef Italia 13, alle ore 21.15 su Sky Uno. L’edizione 2023 2024 è composta da 12 puntate. In tutto 20 nuovi aspiranti chef si destreggeranno per arrivare alla vittoria finale. A giudicarli i confermatissimi giudici, insieme per il quinto anno consecutivo: Giorgio Locatelli, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo. Ma dove vedere Masterchef Italia 13 in diretta tv e in streaming? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

In tv

Masterchef Italia 13 va in onda ogni giovedì per 12 puntate a partire dal 14 dicembre 2023 alle ore 21.15 su Sky Uno. Al momento non è prevista la messa in onda su Tv8 in chiaro, ma sicuramente verrà proposta nei prossimi mesi. Per il momento infatti si preferisce prediligere e tutelare gli abbonati Sky.

Masterchef Italia 13 streaming live

Non siete a casa e volete seguire Masterchef 13 Italia in diretta streaming? Potete farlo grazie a NOW, per gli abbonati al pacchetto Intrattenimento, o per gli abbonati Sky tramite la piattaforma Sky Go.

Ospiti

Abbiamo visto dove vedere in streaming e diretta tv Masterchef Italia 13, ma chi affiancherà i tre giudici come ospiti? Anche quest’anno tanti i guest – tra chef stellati e ospiti nazionali e internazionali esperti di food – che porteranno le loro esperienze e i loro insegnamenti al cospetto dei colleghi chef e dei cuochi amatoriali, prima di sottoporre questi ultimi alle prove più insidiose.

Per cominciare, il ritorno di due ospiti che a MasterChef Italia sono di casa: tornerà uno dei giudici storici, Joe Bastianich, in giuria per ben 8 edizioni, e non potrà mancare il Maestro dei Maestri Pasticceri italiani, Iginio Massari, sempre attesissimo da tutti gli appassionati del cooking show ma non dai concorrenti, costantemente spaventatissimi dalla sua leggendaria prova di pasticceria; in questa occasione, sarà con lui sua figlia Debora.

E poi, tra gli altri:

– Alex Atala, fucina di creatività in arrivo da San Paolo del Brasile dove ha sede il suo D.o.m., due stelle Michelin, ristorante definito “una finestra aperta sulla gastronomia del terzo millennio” grazie a ingredienti tipicamente brasiliani trattati con tecniche altamente professionali, per far incontrare multiculturalismo e biodiversità;

– Chiara Pavan, al timone del Venissa di Mazzorbo Venezia, sostenitrice di una nuova idea di cucina chiamata “ambientale” (inteso come legata sia all’ambiente, all’isola e alla laguna, sia alla sostenibilità: si punta sul biologico a km 0, si propone in carta un solo piatto di carne, si ripone grande attenzione a sprechi e riduzione della plastica): classe 1985, veronese, è stata nominata Migliore Chef donna italiana per le Guide de L’Espresso 2019;

– Riccardo Gaspari, originario di Cortina d’Ampezzo e dunque montanaro vero: taciturno, concreto e grande appassionato di natura; allievo di Massimo Bottura, al suo SanBrite (dall’unione di San, che sta per “sano”, e Brite, come la malga dove si lavora il latte, ristorante che ha ricevuto una stella Michelin e una stella verde) prende forma l’”agricucina”, che interpreta la tradizione della cucina di montagna proiettandola verso una raffinata contemporaneità, combinando le lavorazioni antiche e le tecniche moderne;

– Assaf Granit, chef da una stella Michelin originario di Gerusalemme che ha portato la sua passione per la cucina mediorientale – con i suoi ingredienti e i suoi metodi ma anche la sua essenza fatta di una commistione tra culture, cibi e persone – tra Parigi e Londra, nei suoi ristoranti noti per lo stile israeliano di accoglienza, tra rumori, confusione ma grande divertimento;

– Mory Sacko, astro nascente della cucina francese – nato in Senegal da genitori maliani e senegalesi – che ha già conquistato una stella Michelin col suo ristorante MoSuke (delicata combinazione di spirito e forza, Mo richiama il suo nome e Suke è un omaggio all’unico samurai di origine africana conosciuto in Giappone), aperto solo nel 2020 dopo la partecipazione a un talent show televisivo, dove miscela un’ispirazione africana, nutrizione giapponese e le basi delle tecniche francesi;

– Andreas Caminada, vero genio della cucina mondiale, che ha basato tutta la sua attività in Svizzera, nel paesino di Fürstenau, una delle città più piccole al mondo (meno di dieci residenti tutto l’anno): nel 2003 ha aperto il suo ristorante Schloss Schauenstein grazie al quale è riuscito a influenzare un’intera generazione di giovani chef, tanto che appunto ora è ormai consuetudine parlare di “generazione Caminada”, e che negli anni ha conquistato 3 stelle Michelin, 19 punti Gault Millau e, dal 2010, un posto nella classifica World’s 50 Best Restaurants.

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