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I giornalisti del Tg1 scrivono una lettera a Fiorello: “Non siamo in guerra con te”

Di Antonio Scali
Pubblicato il 19 Ott. 2022 alle 14:30

Tiene banco in Rai lo scontro a distanza tra il Tg1 e Fiorello. Il caso è ormai noto: l’azienda è riuscita a riportare in tv il comico siciliano, affidandogli uno show, Viva Asiago 10!, nel mattino di Rai 1, dalle 7.10 alle 8. Una fascia in particolare sofferenza in termini di ascolti per l’ammiraglia del servizio pubblico. A quell’ora però ormai da qualche mese va in onda un contenitore del telegiornale diretto da Monica Maggioni, il Tg1 Mattina, condotto da Senio Bonini e Isabella Romano. Da qui l’alzata di scudi dei giornalisti del tg, che non accettano la riduzione dei propri spazi informativi. In un durissimo comunicato, il Cdr ha parlato infatti di “sconcerto”, “contrarietà” e “sfregio” per la decisione di inserire un programma di intrattenimento al posto dello spazio dedicato al telegiornale: “Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa?”, si legge nel pesante sfogo dei giornalisti.

Una presa di posizione che avrebbe fatto infuriare lo showman, secondo quanto riportava ieri Dagospia: “Fiorello, incaz***o come una biscia, non ha più intenzione di fare il suo show del mattino. Non vuole avere più a che fare né col tg della Maggioni, ispiratrice della rivolta dei giornalisti, né con Rai 1. Fuortes corre ai ripari e cerca una collocazione diversa”. Se finora il comico ha scelto la via del silenzio, in serata ha parlato l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, provando a gettare acqua sul fuoco: “Ritengo indispensabile precisare che il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti. Oltre all’approdo su RaiPlay, è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista. La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato”.

Ma la vicenda, che ha scatenato un polverone mediatico, vive una seconda tappa. I giornalisti del Tg1 hanno infatti inviato una lettera indirizzata allo stesso Fiorello, spiegando di non avercela con lui: “Caro Fiore, ti scriviamo in nome e per conto di tutta la redazione del Tg1, che nutre grande stima per il tuo lavoro e si diverte come tutti, da sempre, con le tue invenzioni televisive”, spiega il Cdr del telegiornale, dopo le polemiche seguite al duro comunicato di protesta dei giorni scorsi, quando si seppe dell’ipotesi di collocare il nuovo morning show dell’artista nello spazio occupato dal Tg1 Mattina. Inizialmente Viva Asiago 10! avrebbe dovuto esordire sulla rete ammiraglia lunedì 28 novembre, dopo tre settimane di Aspettando Viva Asiago 10! in streaming su RaiPlay.

Il cdr precisa, rivolgendosi alla redazione, che “dall’azienda è arrivata la notizia di un ripensamento sulla collocazione” del programma e quindi l’incontro con la stessa azienda in programma oggi (mercoledì 19 ottobre) è stato annullato e l’assemblea di redazione, in agenda sempre oggi, è stata rinviata. “Il Tg1 non è in guerra con nessuno, come scrivono i giornali, tantomeno con un artista del quale continuamente racconta le mirabili imprese televisive. Potevamo parlarne diffusamente con l’azienda, fare progetti insieme lavorando reciprocamente a vantaggio degli ascolti. Forse non sarai stato informato, come noi del resto, che il Tg1 da qui a giugno avrebbe perso quasi 150 ore di informazione. Forse non sai che molti colleghi lavorano per quel prodotto con grande passione nel nuovo spazio concordato con la rete dopo anni di trattative. Ci sarebbe piaciuto condividere con te e con l’azienda queste brevi considerazioni. Il Tg1 ama gli artisti e li promuove da sempre, porte aperte a tutti e nessuno scontro tra professionisti della Tv. I titoli dei giornali non hanno evidenziato questo rispetto per il lavoro reciproco, hanno parlato solo di guerra a Fiorello, per questo ci teniamo a sottolinearlo: Fiorello ci piace, ma con un progetto anche per il Tg1 e i suoi giornalisti”. Basterà questa missiva a placare gli animi?

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