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Gerry Scotti e Antonella Clerici, scambio di frecciatine a distanza

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 23 Nov. 2023 alle 17:33

Frecciatine a distanza tra Gerry Scotti e Antonella Clerici. I due conduttori, rispettivamente di “Io Canto Generation” (su Mediaset) e “The Voice Kids” sulla Rai, si sono stuzzicati nelle scorse ore. Prima è toccato a Gerry, che nel corso della sua trasmissione ha voluto omaggiare le origini completamente italiane del suo programma: “Noi siamo un programma tutto italiano, fatto in Italia, con maestranze italiane”. A molti quest’affermazione è sembrata un chiaro riferimento al programma condotto da Antonella Clerici, The Voice Kids, spin-off di The Voice Italy, format che si ispira a un programma di origini olandesi ideato da John De Mol.

Poi è stata Antonella a togliersi qualche sassolino: “Sono contenta, come sempre, di fare da apripista a questo genere di trasmissioni, e mi capita ogni volta. Inizio coi bambini e qualcuno mi viene dietro immediatamente. Mi tallona, mi attenziona molto, direi”, ha detto la conduttrice in conferenza stampa negli studi Rai di via Mecenate a Milano.

Poco dopo è arrivata una domanda da una giornalista presente: “Perché non far scontrare “Io Canto Generation” e “The Voice Kids” nello stesso giorno?”. “Perché no?! Non c’è nessun problema per me, io non ho problemi. Gli scontri ci sono sempre e quindi va bene, insomma. Io non mi tirerei indietro mai. Anzi qualche volta andrebbe anche bene”, ha risposto la Clerici che poi ha voluto smorzare la polemica: “Però dico che siamo totalmente due cose diverse, secondo me. Ieri non ho visto la puntata, ma credo che il nostro format sia diverso internazionale, con le blind… Insomma è diverso, in comune ci sono solo i bambini che cantano”.

Poi sulla controprogrammazione di Mediaset ha detto: “Mi piace che la concorrenza mi controprogrammi moltissimo. Cioè non solo mi attenziona prima, ma mi controprogramma nello stesso giorno con uno dei prodotti più forti che ha e che, come sapete, è il mio amico Paolo Bonolis. Non vi nascondo che da una parte, onestamente, questo mi fa un po’ incavolare. Però, allo stesso tempo, mi fa piacere perché vuol dire che siamo bravi e facciamo un buon lavoro. Ci tengono, perché vincere contro il nulla è molto facile, però provare a lottare controprogrammati come siamo noi dà una certa soddisfazione. In qualunque modo vada a finire, noi ce la mettiamo tutta”.

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