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Serie e film: cosa vedere questo weekend in tv. I consigli del regista Matteo Vicino su TPI

Di Matteo Vicino
Pubblicato il 26 Mar. 2021 alle 16:35 Aggiornato il 26 Mar. 2021 alle 16:37

Cosa vedere questo weekend in tv: la rubrica di TPI

Questa storia finisce con me sotto il letto a piangere. Partiamo dall’inizio. Ho cominciato a vedere Dark Water, Cattive Acque, su Sky qualche giorno fa. Una amica al mio fianco, alla prima scena, ha subito cominciato ad agitarsi “uhh! Questo film è pazzesco! L’ho già visto”. Mi è sembrato molto strano, perché all’amica in questione ho fatto vedere, in sequenza, alcuni capolavori come Breaking Bad, il film The Square, Harry ti presento Sally, e molti altri, e ha sempre reagito con freddezza. Il cinema non è il suo campo. Proprio per niente. Gli attori erano eccellenti, da Bill Pullman a Mark Ruffalo, il grande Tim Robbins di “America Oggi”, L’Oscar Anne Hataway, e cosi via. Il regista, Todd Haynes, tecnicamente eccellente.

Il film, una storia purtroppo verissima che come vedremo ha un impatto devastante sulla nostra vita tutti i giorni,  comincia come una sorta di “Erin Brockovich”, un avvocato che da solo si mette contro un colosso chimico, la Dupont, inventore, insieme alla 3M, del Teflon. Materiale che tutti noi abbiamo usato nelle padelle, e magari fossero state solo loro. Il composto chimico è il PFOA, un materiale resistente a tutto, una sorta di plastica rinforzata, presente in quasi tutti i materiali che usiamo ogni giorno.

In una fattoria del West Virginia muoiono centoventi mucche, gli animali hanno la rabbia, ed è di fianco alla fabbrica Dupont. Il film comincia come un thriller, e diventa a poco a poco un capolavoro agghiacciante di stile, denuncia, una masterclass di recitazione e partendo dalle parole del contadino querelante – tu non puoi vincere contro il sistema – arriva alle parole del protagonista – non si può vincere contro il sistema -. La parte davvero devastante di tutto questo è che mi sono ritrovato, come il protagonista, a cercare in casa di notte tutto ciò che sia associato al Teflon nella mia vita. Ma non avevo ancora studiato. Poi, ho studiato. E la situazione è molto più grave di così. E’ provato scientificamente che il PFOA, che non è solo Teflon, ma è quasi ovunque, sia cancerogeno e nocivo, e presente ormai nel 99% di tutti gli esseri viventi, animali, piante, noi compresi, soltanto nel marzo 2020 la Comunità Europea ne ha vietato l’utilizzo, dopo settant’anni dalla sua invenzione. Ma c’è di peggio. Molto di peggio. Il PFOA si può invece tranquillamente produrre in Cina, dove sta avvenendo ciò che avvenne in America ed Europa, un disastro ecologico, e si può tranquillamente importare in Italia. Molto di ciò che compriamo su Amazon prodotto in Cina, seppur con marchio CE, contiene questo composto killer per gli esseri umani.

Parliamo fondamentalmente di una plastica, fatta da una sequenza di carbonio e fluoro. E’ ovunque, nella cera per pavimenti, nell’abbigliamento sportivo come il Gore-tex, tessuti, pellame, carta. Il PFOA ha “figli”, plastiche come il PFAS o PFC, perfluorocarburi, nuovi nomi per lo stesso veleno. Notizie sempre sotto traccia e ignorate, ma si calcola che i nostri valori del sangue siano tutti alterati.

In pratica, la plastica ci sta avvelenando. E’ cosa nota? Forse, ma vederla in questo film, perchè l’arte, ricordiamocelo, è l’unico modo per infilarci in testa qualche ragionamento vero, sia essa letteratura, prosa, poesia, pittura, cinema, scultura, fa male. Molto male.

Questo film, penalizzato dall’uragano pandemia, mi ha cambiato, insieme ad Antrophocene di cui abbiamo già parlato e alcuni rari film che parlano del clima, perché Hollywood fa fatica a promulgare il tema, considerato un “turn-off” emozionale, deprimente. La verità è semplice: pandemie, cambiamento climatico, sono tutta colpa nostra. Senza un cambiamento radicale, siamo finiti. E dire che non servirebbe tanto a inserire Dispenser di prodotti nei supermercati anziché plastica ovunque. Proibire l’utilizzo dell’acqua in confezioni di plastica e utilizzare solo Re-fill. Ma niente. Altro che “transizione ecologica”. Colossi come Dupont e 3M continuano a imperare e distruggere il nostro mondo, mascherando il tutto con i vantaggi, evidenti senza dubbio, della plastica. “E’ l’unico materiale che Dio si era dimenticato di inventare”, disse l’inventore della plastica. Non si era dimenticato, non ha voluto inventarlo. C’è una bella differenza.

Altri film da vedere questa settimana, assolutamente My Octopus teacher su Netflix, documentario candidato all’Oscar. Un lavoro straordinario di un documentarista di grande livello. La storia dell’amicizia tra un polpo e un essere umano. Dedicato a chi continua a sbatterli sugli scogli o a mangiarli. Se continuerete a farlo dopo aver visto questo lavoro, beh, non avete l’anima. Segnalo anche “L’uomo Invisibile” su Sky, quasi perfetto, stupendo. Avrei cambiato il finale per renderlo un capolavoro. Se siete sceneggiatori in erba e volete scrivermi dopo averlo visto, vi racconterò come. Buona visione.

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