Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » TV

Carosello Carosone: la storia vera di Renato, il musicista italiano più famoso al mondo

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 18 Mar. 2021 alle 17:43

Carosello Carosone: la storia vera di Renato, il musicista italiano più famoso al mondo

Stasera, 18 marzo 2021, su Rai 1 va in onda il film Carosello Carosone che racconta la storia vera di Renato Carosone, il musicista italiano più famoso al mondo. Un film che vuole celebrare l’uomo. Un racconto a ritroso sulla vita e l’ascesa ai vertici delle classifiche. Ma vediamo insieme la storia vera di Renato Carosone: da chi era a cosa ha fatto.

Renato Carosone all’anagrafe Renato Carusone (Napoli, 3 gennaio 1920 – Roma, 20 maggio 2001) è stato un cantautore, pianista, direttore d’orchestra e compositore. Pianista classico e jazzista, è stato uno dei maggiori autori e interpreti della canzone napoletana e della musica leggera italiana nel periodo tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni novanta. Tra i suoi maggiori successi si ricordano: Torero, Caravan petrol, Tu vuò fà l’americano, ‘O sarracino, Maruzzella e Pigliate ‘na pastiglia. Carosone è stato anche uno dei due cantanti italiani (l’altro è stato Domenico Modugno) ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza inciderli in inglese.

Il primo successo commerciale di Renato Carosone, raccontato in Carosello Carosone su Rai 1, fu Maruzzella, composta dal musicista su testo di Enzo Bonagura nel dopo guerra. Accanto a Maruzzella, Carosone pescò tra i successi della musica napoletana di quegli anni e li fece suoi, arrangiandoli secondo il proprio gusto. Tra questi ci furono Malafemmena di Totò, Scapricciatiello, lanciata da Aurelio Fierro alla Piedigrotta Bideri del 1954, e Anema e core, che una notte del 1955, a Napoli, per esaudire il desiderio di un cliente, Carosone presentò con la propria voce.

Morte

Quali furono le cause della morte di Renato Carosone? L’artista morì nel sonno la mattina del 20 maggio 2001 nella sua casa di Roma, in via Flaminia Vecchia, dove si era trasferito dopo aver vissuto per un periodo sul lago di Bracciano. L’annuncio fu dato da Maurizio Costanzo nel programma Buona Domenica. Ai suoi funerali, celebrati due giorni dopo nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo, parteciparono circa cinquemila persone, tra le quali moltissimi vip come Renzo Arbore, Luciano De Crescenzo, Antonio Ghirelli, Marisa Laurito, Enrica Bonaccorti, Mogol, il Mago Silvan, Lucio Villari, Maria Fiore, Peppino Gagliardi, Fiorello, Antonio Bassolino, Michele Guardì e Peter Van Wood. Il musicista fu poi cremato e sepolto nel cimitero di Trevignano Romano.

L’alter ego di Carosone, il batterista Gegè Di Giacomo, assente per motivi di salute, morì a ottantasette anni nella sua casa di Poggioreale, a Napoli, il 1 aprile del 2005. Il 6 luglio 2001, due mesi dopo la morte di Carosone, venne organizzato, nello Stadio San Paolo, un primo memorial in suo onore, che a partire dal 2002 divenne il Premio Carosone.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version