Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli » TV

Chi è Carlo Di Francesco, il fidanzato di Fiorella Mannoia

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 15 Gen. 2021 alle 16:56

Chi è Carlo Di Francesco, il fidanzato di Fiorella Mannoia

Chi è il marito o fidanzato di Fiorella Mannoia? La cantante è sempre stata da sempre molto riservata sulla sua vita privata, si sa solo che negli anni settanta e ottanta ebbe una relazione con il cantautore Memmo Foresi, che è stato anche il suo produttore. Successivamente ha avuto una storia ventennale con Piero Fabrizi.

Dal 2007 Fiorella Mannoia, secondo quanto emerge sulla sua vita privata, è legata sentimentalmente al musicista e produttore discografico Carlo Di Francesco. Matrimonio? “Le coppie devono stare assieme perché c’è amore”, ha detto la cantante in un’intervista al Corriere della Sera.

Ma chi è Carlo Di Francesco, il fidanzato di Fiorella Mannoia? I due hanno parecchi anni di differenza, con lui che è molto più giovane. “Innanzitutto il compagno più giovane deve essere più maturo della sua età – ha detto la cantante -. Diciamo la verità, fra noi due il più “vecchio” è lui… Io sono molto più matta, lui è posato. Siamo complementari e questo fa sì che la nostra unione “anomala” duri da 15 anni”. Carlo Di Francesco (classe 1980) è l’ex professore di canto di Amici di Maria De Filippi dove è stato per tanti anni prima di dedicarsi unicamente alla produzione di musica (è uno dei produttori della sua compagna nonché grande musicista, lo abbiamo visto ad esempio a Sanremo Giovani 2020).

Figli

Abbiamo visto chi è Carlo Di Francesco, il fidanzato di Fiorella Mannoia, ma la coppia ha dei figli? No, “questo stereotipo per cui la donna per forza deve farle figli, altrimenti è donna a metà: non l’ho mai accettato. C’è chi non ha istinto materno, altre che possono sentirsi madri nella vita anche non essendolo – ha detto Fiorella -. Io non ho avuto figli. C’è stato un periodo in cui li avrei voluti e non sono arrivati ma oggi non mi mancano. Per averli non ho fatto percorsi alternativi: sono dolorosi. Canalizzano la tua attenzione solo su quell’aspetto come se fosse l’unica cosa che conta. Io mi sono detta: se questo è il mio destino, lo accetto. Il segreto è non sentirlo come una frustrazione”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version