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Chi è Alessia Pecchioli, l’autrice del libro “L’incontro. Storia di un’adozione”

Di Redazione TPI
Pubblicato il 25 Mag. 2023 alle 12:55 Aggiornato il 25 Mag. 2023 alle 12:56

Chi è Alessia Pecchioli, l’autrice del libro “L’incontro. Storia di un’adozione” ospite a Oggi è un altro giorno: età, anni, origine, madre, carriera, libri

Alessia Pecchioli è una nota scrittrice, ospite questo pomeriggio a Oggi è un altro giorno. Nata in Colombia nel 1989, è stata adottata da piccola. Il libro che l’ha resa famosa è L’incontro – Storia di un’adozione, un viaggio alla scoperta delle dinamiche che ruotano attorno al mondo dell’adozione, spesso molto complicato e complesso. Alessia sin da piccola ha manifestato il desiderio di conoscere la sua famiglia d’origine.

Nel 2019 è partita per Bogotà, alla ricerca della madre biologica: “In Colombia sono rimasta un anno intero, anche perché lavoravo lì e non avevo lunghe ferie: sono partita a gennaio e sono tornata a Roma a dicembre. Durante quell’anno ho frequentato per mesi la mia madre biologica. Abbiamo costruito un rapporto partendo da zero, ma non è stato semplice; adesso ci cerchiamo e ci sentiamo spesso”, ha raccontato in un’intervista.

Alessia Pecchioli vive a Frascati e ha conseguito la laurea in Lettere classiche presso “La Sapienza” di Roma. Con il suo libro ha vinto il “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea” per la sezione Narrativa Inedita. Alessia ha cercato di vincere la paura dell’abbandono e con coraggio si è lasciata alle spalle il dolore e il senso di vuoto e anche i sensi di colpa. Ha deciso così di condividere la sua storia anche per diffondere una cultura dell’adozione e per fare in modo che vengano meno tutti i pregiudizi e gli ostacoli che ruotano ancora oggi attorno a questo tema.

Nel romanzo “L’incontro. Storia di un’adozione” Alessia Pecchioli affronta il tema dell’adozione da tre punti di vista, della bambina, della madre biologica e della madre adottiva: “All’inizio scrivevo per sfogarmi, poi ho pensato di raccontare le mie emozioni, ciò che mi aveva spinto a ricercare la mia madre biologica. Solo in un secondo momento ho pensato di scrivere a due voci, raccontando il mio punto di vista e quello della mia madre biologica. Infine mi sono resa conto che nella storia che stavo scrivendo mancava un punto di vista fondamentale, in quanto questa storia riguarda tre persone, non due, quindi ho voluto inserire anche il punto di vista di mia madre adottiva”, ha aggiunto.

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