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Selvaggia Lucarelli contro il video di Leone pubblicato da Chiara Ferragni: “Inquietante”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 17 Ott. 2022 alle 18:18 Aggiornato il 17 Ott. 2022 alle 18:19

Ha fatto molto discutere oggi un breve video pubblicato da Chiara Ferragni nel quale la tata si rivolge a suo figlio Leone chiedendogli di smettere di disegnare “un minuto” per sorridere in favore di camera, visto che la mamma lo stava inquadrando per pubblicare una storia su Instagram. “Ci metti un minuto Leo. Fai un sorriso e poi puoi continuare a disegnare” dice la donna al tavolo del ristorante, mentre l’imprenditrice riprende i figli con lo smartphone. Accortasi del dialogo poco appropriato, Ferragni ha rimosso il video e poi ripubblicato lo stesso filmato senza audio.

Sul tema si è esposta Selvaggia Lucarelli, che più volte è intervenuta sul tema della sovraesposizione dei Ferragnez: “Su questo video ho poco da dire e molto da ribadire – scrive in un post – Qui non c’è un genitore che chiede a un figlio un sorriso forzato per tenersi un ricordo, ma un genitore che con la collaborazione di una tata chiede l’attenzione del figlio per creare un contenuto appetibile (la Ferragni ha poi cancellato il video e ripubblicato senza audio). Mi direte: ok, è solo un minuto, poi il bambino riprende a disegnare. No. Fatevi due conti su quanti contenuti al mese con i figli vengono pubblicati (quelli selezionati, poi ci sono quelli scartati) e avrete una panoramica inquietante su quante pause da disegni e capricci si dovranno prendere questi bambini per far girare i social di mamma e papà. A loro totale o parziale insaputa, ovviamente”. Tutto questo è imperdonabile secondo la giornalista, che conclude: “Una sovraesposizione con cui dovranno fare i conti senza ritorno e senza aver mai potuto dire ‘non mi va’”.

In una recente intervista al podcast Breaking Italy, Fedez aveva trattato l’argomento: “Per me e Chiara, che abbiamo scelto un certo tipo di comunicazione trasparente, sarebbe stato stupido nascondere la cosa più bella della nostra vita. Qualcuno intenzionato a invadere la nostra privacy ci sarebbe stato comunque e così facendo abbiamo fatto sì da evitare di portare Leone in giro con una coperta addosso e un’attenzione più ossessiva nei nostri confronti”.

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