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“Se non sbandieri il dolore ti dicono che sei cinico”: Selvaggia Lucarelli risponde alle critiche dopo la morte della madre

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 21 Nov. 2022 alle 11:18 Aggiornato il 21 Nov. 2022 alle 11:19

Sabato scorso è morta di Covid all’età di 79 anni la madre di Selvaggia Lucarelli: la giornalista è stata presa di mira per essersi comunque presentata negli studi Rai per la registrazione del programma “Ballando con le stelle”, del quale è giudice. “Io mi aspetto sempre il peggio, ma quando arriva è sempre un po’ peggio e un po’ più sgradevole di quello che mi aspettavo”, dice in un’intervista al Corriere della Sera. “Di base c’è un enorme corto circuito – spiega – perché siamo così abituati alla strumentalizzazione del dolore trasformato in pochi secondi in rivendicazioni, posizionamenti e fertilizzante per il proprio brand che se uno osa lasciarlo in una stanza, senza esibirlo e sventolarlo, viene additato come cinico”.

Ad attaccarla pubblicamente, tra gli altri, anche il giornalista Clemente Mimun su Twitter, che ha rivendicato come lo speciale Tg1 di cui era responsabile non fu mandato in onda: “Non capisco davvero che ragione ci sia di rivendicare la propria modalità di vivere il dolore – dice Lucarelli – sei migliore di me? Più sensibile? Più sintonizzato con la sofferenza? Ripeto: ognuno deve essere libero di viverla come desidera”.

La giornalista ha inoltre aggiunto che avere a che fare con una madre malata di Alzheimer cambia leggermente le cose: “I familiari di persone che soffrono di Alzheimer sono in qualche modo preparati. Non che si possa essere mai davvero preparati a perdere qualcuno, ma il momento in cui svanisce l’essenza della persona per quello che è stata, per come tu te la ricordi, è un altro”. A specifica domanda ha rivendicato la sua decisione: “Lo rifarei altre cento volte. Non lascio che la retorica pubblica e il giudizio e il pregiudizio nei miei confronti condizioni e limitino le mie scelte”.

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