Selvaggia Lucarelli critica Emanuela Fanelli per la sua decisione di non parlare di Gaza e della Palestina in veste di madrina della 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Tutto nasce da un’intervista rilasciata dall’attrice a SkyTg24 e condivisa dalla giornalista sulla sua pagina Instagram. Nel faccia a faccia, Emanuela Fanelli ha dichiarato: “Mi imbarazza molto stare qui perché in questo momento di bello c’è veramente poco. Stare qua è un cortocircuito: siamo in mezzo a bellezza, ad arte, ma anche alla leggerezza, al glamour con le pagelle dei vestiti. Io parlerò a modo mio di questo momento e di come il cinema può migliorare le persone. Non dico una frase, o magari un slogan, ma solo perché a me imbarazzerebbe in quel momento trovarmi lì con questo vestito molto costoso, con gioielli costosissimi… Dire questa frase mi sembrerebbe che possa servire più a me che alla causa in sé. Quando mi metterei a letto nella mia suite dell’Excelsior, non è che mi sentirei una grande rivoluzionaria”. Fanelli, quindi, ha confermato la sua partecipazione alla manifestazione pro-Palestina in programma il prossimo 30 agosto ma da “privata cittadina”.
Dichiarazioni che sono state criticate da Selvaggia Lucarelli che ha scritto: “Pensavo fosse uno dei suoi personaggi di Una pezza di Lundini, invece era proprio lei, Emanuela Fanelli. Non so se mi imbarazza di più quel toccarsi i capelli e il dito compulsivamente alla parola “PALESTINA” a mo’ di riflesso pavloviano, o se quella parte in cui dice che non parlerà di Gaza davanti a tutto il mondo, ma andrà alla manifestazione da privata cittadina. Perché è così imbarazzante parlare di queste cose ben vestita e ingioiellata a Venezia. Bene. In effetti di sue precedenti prese di posizione su Gaza, con semplice bigiotteria e una canotta Oviesse, è pieno così. Bastava dire ‘Non parlerò di Gaza per evitare casi diplomatici e perché voglio continuare a fare l’attrice senza perdere opportunità’ (che poi è quello che hanno fatto tutti i suoi colleghi, con rare eccezioni, e che dopo 60 000 morti firmano letterine sdegnate ma in gruppo eh, così li si nota di meno). Che pavidità. E che delusione”. La stessa Emanuela Fanelli ha replicato alla giornalista citando Massimo Troisi tra i commenti: “Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu”.