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Il video con cui Uma Thurman accusa Quentin Tarantino di aver tentato di ucciderla

Uma Thurman. Credit: Kill Bill

Uma Thurman aveva già annunciato di essere arrabbiata, e ha spiegato i suoi motivi durante una lunga intervista concessa al New York Times

Di Camilla Palladino
Pubblicato il 5 Feb. 2018 alle 11:28 Aggiornato il 5 Feb. 2018 alle 11:31

Sabato 3 febbraio 2018, dopo mesi di silenzio e rabbia profonda, Uma Thurman ha finalmente avuto il modo di esprimersi su alcune tematiche che le stanno particolarmente a cuore.

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E l’ha fatto in una lunga intervista rilasciata al New York Times, nella quale ha avuto modo di parlare della violenza subita da Harvey Weinstein 25 anni fa, della sua posizione in merito al caso del famoso produttore cinematografico, e delle follie di Quentin Tarantino.

Come aveva anticipato su Instagram durante il Ringraziamento, pubblicando uno screenshot della “ruggente furia vendicativa” del suo personaggio in Kill Bill, “ho detto che ero arrabbiato di recente, e ho alcune ragioni, #metoo, nel caso non lo si capisse dallo sguardo sul mio viso”.

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E ha spiegato che prima di parlare si sarebbe presa “del tempo, per essere onesta, per essere esatta”.

“Quindi… Buon Ringraziamento a tutti! (Tranne a te Harvey, e tutti i tuoi cattivi cospiratori – Sono contenta che la cosa stia andando per le lunghe – non ti meriti un proiettile) – resta connesso. Uma Thurman”, concludeva infine l’attrice nella didascalia della foto.

Ed eccola, qualche mese più tardi, in un tête-à-tête con Maureen Dowd, una delle firme del New York Times.

Uma Thurman ha descritto nei dettagli le aggressioni da parte di Harvey Weinstein, il produttore dei film di Tarantino, durante le riprese di Kill Bill e Pulp Fiction.

E dopo aver accusato Weinstein ed essersi finalmente liberata da quelle dichiarazioni che prometteva di fare da tempo, Thurman è passata a parlare del regista e sceneggiatore, nonché suo ex fidanzato, e di come mise a rischio la sua vita sul set di Kill Bill.

“Quentin è entrato nella mia roulotte e non ha voluto sentirsi dire di no, come ogni regista “, ha raccontato.

“Era furioso perché stavo impiegando molto tempo per quella scena. Ma ero spaventata. Ha detto: ‘Ti prometto che la macchina va bene. È un pezzo di strada dritto. Vai a 64 chilometri orari o i tuoi capelli non voleranno nel modo giusto e ti farò ripetere la scena’”.

“Ma quella in cui mi trovavo era una scatola della morte. Il sedile non è stato avvitato correttamente. Era una strada di sabbia e non era una strada dritta”, ha continua Thurman.

Le condizioni della strada, e il fatto che Thurman fosse sola e senza controfigura, hanno causato un grave incidente per l’attrice, che è andata fuori strada ed ha sbattuto contro una palma.

Il video dell’incidente è stato rilasciato da Tarantino solo 15 anni più tardi, e Uma Thurman si è sempre rifiutata di firmare un documento Miramax (la società di Weinstein in quel momento) “liberandoli di qualsiasi responsabilità dei futuri dolori e sofferenze”.

“Il volante era nella mia pancia e le mie gambe erano bloccate sotto di me. Ho sentito questo dolore lancinante e ho pensato: ‘Oh mio Dio, non tornerò mai più a camminare'”.

“Quando sono tornata dall’ospedale avevo un tutore al collo, le ginocchia danneggiate, un grosso bozzo sulla testa e una commozione cerebrale. Volevo vedere la macchina ed ero molto arrabbiata”.

“Quentin ed io abbiamo avuto un grosso litigio e l’ho accusato di aver cercato di uccidermi, ed era molto arrabbiato per quello, immagino comprensibilmente, perché non credeva di averlo fatto”, ha ricordato Uma Thurman.

Nel frattempo Quentin Tarantino non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, né ha risposto alle domande del New York Times.

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