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Patty Pravo: “Ho provato tutte le droghe tranne una e sono stata trigama”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 4 Mar. 2023 alle 09:52 Aggiornato il 4 Mar. 2023 alle 09:54

Patty Pravo: “Ho provato tutte le droghe tranne una e sono stata trigama”

Patty Pravo, una delle più grandi cantanti italiane, si è raccontata al Corriere della Sera. Ha parlato di tutto: amore, droga, trasgressioni. “A 10 anni fumai la prima sigaretta, e non ho mai smesso. Mi davano 50 lire per la gondola, io andavo a scuola a piedi e le spendevo per le Nazionali super; poi sono passata alle Marlboro rosse”, le sue parole.

“A 14 anni anziché a scuola sono stata a fare l’amore. L’ho detto ai miei nonni, che mi hanno lasciata andare. Erano persone libere e mi hanno sempre fatto vivere libera. La nonna usciva di notte per comprare la prima copia del giornale e tornava all’alba”.

Sulla sua vita sopra le righe ha rivelato: “Le droghe le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso”.

Quindi i suoi cinque mariti: “Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre. Il primo con Gordon Fagetter, un batterista. Il secondo con Franco Baldieri, antiquario a Roma. Ci incontrammo e ci riconoscemmo. Passammo la notte insieme, e il mattino andammo in Campidoglio a chiedere i documenti per sposarci. Cavallina, la spia dei paparazzi, avvisò tutti: “C’è Patty Pravo che si sposa!”. Ero senza trucco, per fortuna sopra il pigiama avevo messo la pelliccia. Ora invece sono felicemente sola”.

Ma perché si è sposata così tante volte? “Erano sempre loro a volersi sposare, e mi pareva brutto dire di no. Però in America andai con Jeffrey: scendemmo allo Chateau Marmont, a Los Angeles, e ci restammo un anno. Il problema sorse quando a San Francisco incontrai un altro musicista, Jack Johnson. Stracciai contratti miliardari con Jeffrey e lo lasciai lì. Ma venne fuori che le nozze con Baldieri non erano state annullate. L’avvocato mi tranquillizzò: la bigamia era punita; ma io sarei stata trigama. E la trigamia nel codice penale non è contemplata”.

Infine sulla maternità ha aggiunto: “Un figlio? Non ne ho mai sentito la necessità. E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito. Eravamo in Giappone. Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso”.

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