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Paolo Meneguzzi replica a J-Ax: “Pappone attaccato ai ragazzini, io credo negli ideali e tu nelle canne”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 25 Lug. 2023 alle 14:09

Paolo Meneguzzi replica a J-Ax: “Pappone attaccato ai ragazzini”

Non si placa il botta e risposta tra Paolo Meneguzzi e J-Ax: il cantante, infatti, ha nuovamente attaccato il rapper, il quale, a sua volta, aveva replicato a Meneguzzi.

Tutto è iniziato dopo un’intervista a MowMag durante la quale Paolo Meneguzzi aveva criticato i tormentoni estivi lanciando una frecciata a J-Ax: “L’estate pop 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito. Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette”.

Poco dopo era arrivata la replica di J-Ax sui social: “Eh, sei sicuro che tu, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano”.

Finita qui? Neanche per sogno. Paolo Meneguzzi, infatti, ha contro-replicato al rapper attraverso un durissimo post pubblicato sui suoi social.

“Caro J-Ax, ma chi verrebbe dietro a te (voi) se non seguissi il sistema che hai sempre criticato? Fai il portavoce che il sistema è marcio, che rinneghi Sanremo, the Voice e poi fai le pubblicità del ‘panettone’. Parli di papponi ma fai il pappone che sta attaccato ai ragazzini per non cadere nell’oblio che probabilmente tanto ti spaventa e per fare i fighi ci urlate ancora ‘legalizzala’. Ma anche basta. Io ho una scuola artistica, produco film, dischi di ragazzi e ho una famiglia. Questa è la mia musica. Non ho il successo di prima? Pazienza… Io credo negli ideali e tu nelle canne”.

Il cantante, poi, continua: “Io ero una realtà pop in America Latina nel 1996 (Tiziano credo avesse 16 anni…). Faccio un plauso alla tua ignoranza che si allinea a quello che proponete e a quella di molti superficiali che fuori dall’Italia non sanno andarci. Perché ti ricordo che a qualche chilometro dalla frontiera italiana tu musicalmente non sei nessuno”.

“Ma torniamo a ‘Disco paradise’ targata 2023, canzone che poteva uscire anche nel 1974!… Fate i duri con i tatuaggi dei dragoni e mi cantate le bolle di sapone? Non lo trovate un po’ trash e un testo un tanto non credibile per l’età che avete? C’è proprio bisogno di dire ‘alza il finestrino’ e scomodare… Battisti? Non sapete cantare, ma gridate, parlate e storpiate linguaggi nel microfono con volgarità, parolacce e messaggi nelle canzoni veramente discutibili o incomprensibili! Ripeto, ce n’è veramente bisogno? Il pop è una cosa seria” scrive ancora Paolo Meneguzzi.

L’interprete conclude: “Si cerca di creare un’identità, un suono collegato a un’emozione, la perfezione della melodia e del mix, dei testi. Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare a un’arte e soprattutto c’è un’ imprescindibile etica nei messaggi. Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio? A me pare solo che il messaggio sia “dai facciamo soldi”! Creiamo un sistema costruendo standard di scarsa qualità, perchè è più facile; perché la qualità è molto più difficile da sostenere. Forse la qualità te la sei dimenticata o perché meglio attaccarsi al treno del trash o di chi ha i follower? Attento… non ho parlato di fan, ma di follower”.

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