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I 10 film più tristi di tutti i tempi

Qualunque sia la motivazione che spinge le persone a cercare film molto tristi, il mercato dei lungometraggi che hanno una trama particolarmente malinconica è fiorente. Ecco la lista dei più tristi in assoluto:

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 12 Dic. 2017 alle 20:20 Aggiornato il 27 Mar. 2018 alle 19:42

Le persone cercano film tristi perché forse la loro vita non è abbastanza piena di emozioni, o forse è solo un modo per esorcizzare gli accadimenti tristi che la nostra vita ci riserva.

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C’è chi cerca film tristi perché donano conforto, o perché vederli rinnova un sentimento di felicità.

Qualunque sia la motivazione che spinge le persone a cercare film molto tristi, il mercato dei lungometraggi che hanno una trama particolarmente malinconica è fiorente.

Questa è la lista, che ovviamente contiene spoiler, realizzata dalla rivista cinematografica Taste of Cinema dei dieci film più tristi di tutti i tempi:

10. Dancer in the Dark

“Dancer In The Dark” era il nome di una canzone di Fred Astaire. Selma, operaia cecoslovacca emigrata in America interpretata da Bjork, adora i musical. Vorrebbe anche essere protagonista di un musical, perché ama cantare e ballare. L’unico imprevisto è che sta diventando cieca. Tra pochi mesi, causa una malattia ereditaria, non vedrà più nulla.

E anche a suo figlio, se non si farà presto qualcosa, toccherà la stessa fine. Per questo è espatriata nella grande America, terra di successo e di mortificazione, trovando lavoro in una fabbrica per guadagnare un po’ di soldi. Il suo desiderio è che almeno suo figlio faccia la costosa operazione agli occhi e continui a vedere. Per lei ormai è troppo tardi.

9. Three Colours: Blue

Il film fa parte della trilogia di Krzysztof Kieślowski.

Julie, moglie del celebre compositore Patrice de Courcy, deve affrontare la morte del marito e della loro figlia di sette anni in un incidente d’auto.

Mentre è ancora ricoverata in ospedale, il suo primo pensiero è di inghiottire una intera manciata di pillole rubate dalla farmacia del reparto. Da quel momento in poi i suoi sforzi sono tutti rivolti a compiere una sorta di suicidio mentale, dissociandosi da tutte le memorie del passato e facendo tabula rasa di tutti i ricordi. Si spinge fino a distruggere il manoscritto dell’ultimo lavoro del marito, una composizione scritta per la celebrazione dell’Unione europea.

Malgrado il suo desiderio di affondare nel nulla, il semplice fatto di esistere la costringe a confrontarsi con il suo passato.

8. Million Dollar Baby

Million Dollar Baby è un film del 2004 interpretato, diretto e prodotto da Clint Eastwood.

Dedicato al mondo della boxe e tratto da un racconto della raccolta Rope Burns di F.X. Toole, il film vede come protagonisti accanto a Clint Eastwood Hilary Swank e Morgan Freeman.

La trama di Milion dollar baby si rifà a una storia vera, quella di Maggie Fitzgerald, una donna di famiglia povera che decise di provare a sfondare nella boxe femminile.

Frankie Dunn è un vecchio allenatore di pugili che possiede una palestra, ma ormai ha perso ogni slancio verso il suo lavoro. Con lui collabora Scrap, un ex pugile altrettanto disilluso. La vita dei due viene travolta dall’arrivo di Maggie, una donna non più giovanissima che però è ben decisa a diventare una pugilessa professionista.

Dopo le iniziali difficoltà, Frankie inizia ad allenarla e anche a farla giocare contro altre pugilesse, e Maggie dimostra una grinta e una forza inaspettate. Frankie si affeziona a lei come alla figlia che non vede da anni.

Infine, le organizza un incontro con la campionessa del mondo dei pesi Welter. Ma durante l’incontro qualcosa cambierà per sempre la vita di tutti loro.

7. La Strada

La Strada è un film di Federico Fellini. Zampanò è un giocoliere girovago che batte i paesi degli Appennini con le sue esibizioni di forza. Con lui è Gelsomina, una povera ragazza sprovveduta e innocente, quasi innamorata del girovago. Costui un giorno uccide davanti a lei il Matto, un acrobata che lo sfotteva. Gelsomina ha uno shock. Zampanò l’abbandona.

Leone d’argento alla Mostra di Venezia del Ô54, La strada impose definitivamente Fellini come autore internazionale, nonché Anthony Quinn e Giulietta Masina (soprattutto quest’ultima sconosciuta fino a quel momento anche dal pubblico italiano).

6. Blue Valentine

Blue Valentine è un film del 2010 scritto e diretto da Derek Cianfrance, con protagonisti Ryan Gosling e Michelle Williams.

Dean e Cindy si sono incontrati per caso, si sono amati tanto, hanno fatto una famiglia felice ma ora l’amore li ha lasciati e loro stanno per fare altrettanto, l’uno con l’altro. Mentre si concedono forse l’ultima notte insieme, nella “camera del futuro” di un motel a ore, ricordano quel che c’è stato, quello che hanno avuto e che non c’è più.

5. Il miglio verde

Il film è tratto da un romanzo di Stephen King. Il miglio verde è, in slang, il percorso dei condannati a morte. Soggetto che ha sempre un forte appeal cinematografico. A percorrerlo dovrà essere un gigantesco nero accusato dell’assassinio di due bambine (ma è innocente). L’uomo ha poteri quasi divini. Guarisce malati gravissimi e, in un caso, riporta alla vita un morto.

La storia vive nella memoria del capo dei secondini (Hanks), che era stato a sua volta “miracolato” dal condannato. Tutto gira bene, del resto King ha spalle talmente robuste da sostenere anche qualche lentezza di troppo.

4. Sansho the Bailiff – L’intendente Sansho.

L’intendente Sansho è un film del 1954 diretto da Kenji Mizoguchi. Con questo film, considerato tra i capolavori dell’intero cinema giapponese, il regista analizza temi quali la libertà e la condizione della donna all’interno della società, attraverso l’abituale utilizzo di bellissime scenografie e di lunghi e complessi piani sequenza.

La storia si svolge nel Giappone feudale. L’intendente Sansho fa schiavi due fanciulli, figli di nobili, che dopo qualche anno riescono a fuggire. Anju, la femmina, muore mentre Zushio riesce ad affrancarsi. Diventa potente, torna, destituisce l’intendente e abolisce la schiavitù. Quindi si mette in cerca della madre. La trova vecchissima e quasi pazza in un’isola.

3. Schindler’s List – La lista di Schindler

È un film del 1993 diretto da Steven Spielberg, interpretato da Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes e dedicato al tema della Shoah.

Ispirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, la pellicola permise a Spielberg di raggiungere la definitiva consacrazione tra i grandi registi, ricevendo ben 12 nomination agli Oscar e vincendo 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia. È considerato unanimemente uno dei migliori film della storia del cinema.

Caratteristica saliente del film è quella di essere stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per quattro scene: la prima è la scena iniziale, in cui si vedono due candele spegnersi, così come, simbolicamente, la fiammella di altre due candele riacquista colore verso il termine della storia.

La seconda e la terza scena in bianco e nero, dove appare una bambina con un cappotto, solo quest’ultimo colorato di rosso, dapprima durante il rastrellamento del ghetto, poi durante la riesumazione delle vittime. Infine, è interamente a colori la sequenza finale del film, quando, ai giorni nostri, vengono rispettosamente deposti i sassi sulla tomba del vero Oskar Schindler presso il cimitero di Gerusalemme.

Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al nono posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

2. Grave of the Fireflies

La tomba delle lucciole è un film d’animazione giapponese del 1988 tratto dall’omonimo racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, pubblicato anche in Italia nel 2013 da Kappalab. Sceneggiato e diretto da Isao Takahata, cofondatore con Hayao Miyazaki dello Studio Ghibli, ed animato dallo stesso studio presenta una visione straziante ed intensamente neorealista delle vicende personali di un ragazzo e una bambina indifesi nei confronti dell’orrore della guerra.

1. Dear Zachary: A Letter to a Son About His Father

Andrew Bagby è un giovane e promettente medico, simpatico, brillante e ben voluto da tutti.

A 28 anni viene ucciso dalla sua ex compagna, che non accettava la fine della loro relazione.

Dopo l’arresto, la donna scopre di essere incinta del figlio dell’uomo appena ucciso. Mentre i genitori di Bagby iniziano una battaglia legale per avere in affidamento il nipote, Kurt Kuenne, migliore amico del defunto, decide di girare questo documentario per far conoscere al bambino la storia di suo padre. Ma durante la produzione gli eventi prendono una piega inaspettata.

Un home-movie che diventa documentario, un film sull’amicizia e sulla vita, sulla morte e sul senso della giustizia. Commovente, a tratti straziante.

Grazie a questo documentario il Canada ha approvato una nuova legge sulla protezione e la custodia dei minori.

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