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Fabio Volo: “Riaprirò la panetteria di famiglia. Murgia non capì il mio libro”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 13 Nov. 2023 alle 08:52

Si sente a suo modo un incompreso Fabio Volo, che torna in libreria con la sua ultima fatica Tutto è qui per te, edito da Mondadori. Intervistato dal Corriere della Sera, lo scrittore e speaker radiofonico è al tredicesimo libro, dopo nove milioni di copie vendute. Eppure il suo successo di pubblico non sfonda tra i critici, tanto da convincerlo del fatto che giornalisti e intellettuali in qualche modo lo odino: «In Italia le categorie vivono negli acquari, con le loro dinamiche – spiega Volo – Io ci sono finito dentro scrivendo libri e tutti i pesci hanno cominciato a dire: “Ragazzi, questo non è del nostro acquario, dura poco». Si sono sentiti minacciati. Ma non sono entrato dicendo: “Ho venduto 9 milioni di libri in 25 Paesi, sono il più bravo di tutti”. Sono sempre stato io quello a non prendersi sul serio. Comunque non sono le persone a cui voglio piacere».

Fabio Volo riaprirà la panetteria di famiglia in centro a Brescia. Lo scrittore lo ha annunciato in coda all’intervista nella quale più volte ha fatto riferimento alla città di origine, parlando di ricordi e amicizie decennali. Alla domanda «Ha un sogno?» la risposta di Volo (il cui vero cognome è Bonetti) punta subito alla forneria di famiglia. «Mi piace la vita che faccio, ma ora torno alle origini».

Il locale, che sorgeva in viale Venezia tra una concessionaria e un negozio di ferramenta, è spesso rievocato dal conduttore radiofonico e attore, che già in passato aveva fatto riferimento a questo desiderio e stavolta entra un poco più nel dettaglio: «Riaprirò la panetteria di famiglia, a Brescia. Non che mi metterò a fare il pane, eh». Non si sa ancora se sarà un singolo negozio o una catena, se sarà proprio nel locale originario o in una nuova sede, l’unica cosa certa è che al muro ci sarà la fotografia del padre Giovanni Bonetti, fornaio, da sempre figura importantissima per Volo e morto nel 2015.

In passato Volo si è anche scontrato con Michela Murgia, che nei suoi confronti non usò giri di parole: «Gli alberi si vendicheranno», disse a proposito di A cosa servono i desideri. Volo ammette che da quella dichiarazione non si sono mai riappacificati: «Disse anche che dei testi di Battiato erano canzonette: per me sono illuminanti. Oggi è difficile parlarne perché lei non c’è più. Però secondo me anche Murgia nella vita si è sbagliata». Secondo Volo, la scrittrice aveva frainteso il suo libro: «Lo recensì come fosse un romanzo: era un libro di domande, li avevo visti fare a San Francisco anni prima. In California c’era pure una scuola. Lei forse non lo sapeva. Adesso in America i libri di tendenza sono tutti così. Però probabilmente ho anticipato i tempi». Volo si sente anche un po’ pioniere in altri settori: «Ho realizzato una serie tv dove interpretavo me stesso, i critici mi dissero che ero egocentrico e narciso. Tre anni dopo l’hanno fatta tutti: Verdone, Bisio…».

Volo ha parlato anche del rapporto con Fedez: «Avevo detto una cosa in radio e lui si era offeso. Poi i suoi follower mi hanno inondato di insulti. Ci siamo scritti: lui mi. Ha chiesto scusa, io gli ho chiesto scusa». Tra i due però le differenze restano, a cominciare da come vivono la loro vita e come la raccontano sui social: «Nelle foto metto ancora i cuoricini sulla faccia dei miei figli. Ma non voglio dare un giudizio. Io vivo ancora di pancia, faccio quello che mi piace. Il suo è un altro modo di lavorare. Io sono come un contadino, lui è quello laureato. È il frutto del marketing. Non mi pare che ci sia niente di spontaneo».

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