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Così è (o mi pare), Elio Germano reinventa l’opera di Luigi Pirandello con la Virtual Reality

Di Redazione TPI
Pubblicato il 24 Set. 2021 alle 19:12 Aggiornato il 24 Set. 2021 alle 19:12

Il grande attore italiano Elio Germano ha riscritto Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello adattandolo al linguaggio della Realtà Virtuale. Ne è nato Così è (o mi pare), diretto e interpretato dall’artista romano (nei panni di Lamberto Laudisi), prodotto dalla fiorentina Gold Productions con Fondazione Teatro della Toscana e Infinito Produzione Teatrale. Elio Germano, da anni appassionato e ormai esperto e ideatore di progetti in Virtual Reality, ne ha parlato come un vero e proprio nuovo linguaggio, che “interseca quelli di teatro e cinema superandoli”. “Dal mondo del teatro arrivano la prove degli attori, il montaggio di un palco; dal cinema arriva la terminologia tecnica, il fatto che esistano delle macchine da ripresa. Ma – le parole di Germano riportate da Il Fatto Quotidiano – dal primo si perde il proscenio e dal secondo la compresenza della troupe, che necessariamente deve posizionarsi in un altro spazio, nascosto”. “Questo perché la grande differenza è che si lavora a 360°, tutto è sferico: le riprese, lo spazio, la percezione. Noi attori siamo sempre in scena”. Ad essere prodigiosamente risolto è un antico paradosso: il teatro da luogo “fisico e analogico” diviene “virtuale e digitale” pur rimanendo se stesso, con spettatori che – seduti tutti insieme in platea in un vero spazio teatrale – assistano al proprio divenire personaggi della piéce di cui sono pubblico.

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