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“Mi hanno svuotato il conto. Non potevo fare la spesa”: il dramma di Corrado Guzzanti truffato dal manager

Il comico è stato truffato dal suo stesso manager

Il comico: "Trauma emotivo ad anni di distanza più forte di quello economico"

Di Beatrice Tomasini
Pubblicato il 13 Mar. 2019 alle 12:08

“Per un lungo periodo ho avuto difficoltà a dormire per gli incubi e gli scoppi di pianto nel sonno. Ogni volta che viene pronunciato il suo nome è una pugnalata al cuore. Il trauma emotivo, posso dire ora a cinque o sei anni di distanza, è stato più forte di quello economico e finanziario”.

È il drammatico racconto di Corrado Guzzanti, il comico vittima di una truffa architettata dal suo stesso socio e manager Valerio Terenzio Trigona: al momento si parla di 400mila euro ma la cifra potrebbe essere molto più alta secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera“.

“Questa cosa mi imbarazza ma per fortuna, grazie alla mia compagna che mi è rimasta sempre vicina a farmi coraggio, con molta lentezza ho ripreso a vivere. Ero in difficoltà anche a fare la spesa. Nel 2014 me la sono cavata con due o tre lavori che mi hanno permesso di guadagnare abbastanza per pagare le tasse e la casa e sono stati come una specie di terapia per ripartire. Poi nel 2015 è arrivato un nuovo progetto”, racconta l’attore.

L’ex manager nonché produttore degli spettacoli di Guzzanti, secondo quanto emerso, avrebbe agito insieme al suo dipendente e presunto complice Cesare Vecchio (amministratore unico della “Ambra srl”): la truffa contestata nel processo ammonta, al momento, a 400mila euro.

Trigona avrebbe convinto il comico ad affidargli la gestione di una parte dei suoi guadagni per reinvestirli in titoli tedeschi: un’operazione “venduta” come a basso rischio ma altissimo rendimento.

Non solo non si sono mai registrati gli alti guadagni sbandierati dall’ex manager ma quei bund tedeschi erano del tutto inventati. Trigona, da quanto si legge nel capo d’imputazione, “effettua prelievi, dispone bonifici, effettua operazioni di giroconto e richiede assegni circolari” arrivando anche a falsificare la firma dell’attore. Neanche a dirlo, le relative tasse non erano state mai pagate.

Guzzanti si ritrova così in debito di 900mila euro verso lo Stato. “Con Trigona”, le parole  dell’attore, “era nata una collaborazione professionale che ben presto era diventata anche una intensa amicizia contraddistinta, ritenevo purtroppo a torto, da un rapporto di reciproca fiducia. E invece hanno svuotato sistematicamente i miei conti bancari con la incredibile accondiscendenza degli operatori di sportello”.

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