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Lo sfogo di Claudio Amendola: “Non siamo pronti per riaprire il 4 maggio”

Di Cristina Migliaccio
Pubblicato il 23 Apr. 2020 alle 20:20

Lo sfogo di Claudio Amendola: “Non siamo pronti per riaprire il 4 maggio, non ne posso più di sentire che andrà tutto bene”

Duro sfogo, quello di Claudio Amendola. L’attore, ospite ai microfoni di Radio Capital, ha specificato di essere contrario alla riapertura del 4 maggio. Secondo Amendola, l’Italia non è pronta a un allentamento delle misure di sicurezza necessarie a contenere l’emergenza sanitaria. “Mi sono completamente rotto i c******i e non ne posso più di sentire che andrà tutto bene”, ha tuonato l’attore. “Penso che la fretta che abbiamo tutti ci tornerà contro. Non credo che siamo pronti alla riapertura del 4 maggio anche perché sento che appena ci daranno un minimo di via libera, sbrodoleremo fuori dalle case in maniera incontrollata”.

Tra i settori messi maggiormente in difficoltà dal Coronavirus c’è sicuramente quello cinematografico, che riguarda Amendola in prima persona. Sarà difficile girare film, serie e qualunque prodotto per piccolo e grande schermo. “Per noi è molto difficile, leggo i comunicati sulle norme che dovremo tenere sui set ed è praticamente impossibile lavorare. I film dovrebbero durare sei mesi perché con le nuove norme si riuscirebbe a girare una scena al giorno, forse”, ha spiegato l’attore. “Mi fa molto ridere si dica che bisogna disinfettare i luoghi. Avete visto dove giriamo noi? Che faccio, disinfetto un capannone abbandonato dove c’è la scena della fiction dell’inseguimento del cattivo? Oppure le case che affitti per un giorno, le devi sanificare il giorno prima per il giorno dopo?”.

 

Claudio Amendola conclude il suo sfogo continuando ad elencare le tante difficoltà del suo mestiere post Coronavirus: “Si parla senza sapere come funziona il nostro mestiere. Per non parlare delle compagnie. Quelli che vanno in giro tutti i giorni. Come fanno? Oppure chi monta i palchi per i concerti, i concerti forse non li faremo più. O conviviamo con il rischio che questa malattia c’è finché non abbiamo il vaccino, oppure determinati mestieri non possono riprendere. Come faccio io a baciare un’attrice?”

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