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Boza Tunisia, i migranti protagonisti al WeWorld Festival

Di Redazione TPI
Pubblicato il 7 Ott. 2025 alle 17:48

Inizia oggi, 7 ottobre, a Bologna il WeWorld Festival che proseguirà fino al 12 ottobre con un programma ricco di incontri che hanno l’obiettivo di stimolare riflessioni e confronto. Il tema di questa seconda edizione è “sentire è un atto politico”, e ha come obiettivo la riscoperta dell’empatia in un momento storico ricco di crisi su scala globale.

Il festival sarà composto da proiezioni, eventi e incontri pubblici distribuiti in varie sedi, a partire dalle sale cinematografiche Lumiere e Modernissimo fino al Das – Dispositivo arti sperimentali. Temi centrali saranno i diritti umani, parità di genere, giustizia climatica e sociale con attenzione ad alcune delle principali crisi del momento.

Oltre ai diversi film in concorso, vi saranno numerose altre proiezioni, tra cui quella in programma per domenica 12, quando verrà proiettato Boza Tunisia – Il naufragio, documentario di nove minuti opera di Giuseppe Ciulla che sarà presente insieme al giornalista Marco Damilano, che presenterà la pellicola. “Boza” è una parola molto nota tra i migranti che partono dalla Tunisia: significa “movimento”, da intendere anche come “partenza”, ed è la parola che spesso si pronuncia quando un’imbarcazione è pronta a partire. Per dove? Nel caso del corto, per Lampedusa, l’isola divenuta il simbolo delle rotte dei migranti, accomunata a dramme e speranze, simbolo di crisi ma anche di una nuova possibilità per tante persone in fuga dalla disperazione. E’ proprio questo ciò che Ciulla, giornalista del programma Il cavallo e la torre, ha raccontato in questo breve documentario, realizzato come servizio, in cui insieme alla sua troupe è stato a bordo di un’imbarcazione della guardia costiera tunisina e ha potuto così documentare il soccorso a un’imbarcazione di migranti salpata dal Mediterraneo.

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