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Christian Bale ai Golden Globe: “Ringrazio Satana per avermi ispirato”

Christian Bale. Credit: Getty Images

L'attore britannico riceve la statuetta nella categoria "Miglior attore in un film musical o in una commedia" per l'interpretazione del vicepresidente Dick Cheney in Vice - L'uomo nell'ombra

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 8 Gen. 2019 alle 07:54 Aggiornato il 8 Gen. 2019 alle 09:02

“Ringrazio Satana per avermi ispirato nell’interpretazione del vicepresidente Dick Cheney”. Queste le parole di Christian Bale dal Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, in occasione della cerimonia di premiazione dei Golden Globe, il riconoscimento assegnato dalla stamap estera hollywoodiana, che nella notte del 7 gennaio è giunta alla 76esima edizione.

Bale è salito sul palco e ha ricevuto il Globe nella categoria “Miglior attore in un film musical o in una commedia” per l’interpretazione da protagonista in Vice – L’uomo nell’ombra. Nel complesso il film non è uscito vincitore come ci si aspettava: nonostante partisse da ben sei nomination, l’unica ottenuta è stata quella vinta da Bale.

Salito sul palco, l’attore britannico ha iniziato il suo discorso raccontando un aneddoto: prima della serata, la moglie si era raccomandata con lui di non sbottonarsi troppo nel caso in cui avesse vinto un premio, per timore di dire qualcosa di inappropriato. Proposito svanito nel momento in cui Bale ha riferito che si era giocato tutto interpretando il ruolo di un “coglione senza carisma”. Poi ha ringraziato Satana per l’ispirazione.

Il film

La pellicola è un racconto ascendentale della carriera di Dick Cheney, da operaio elettrico del Wyoming a vicepresidente degli Stati Uniti. Dick, infatti, negli anni Settanta è uno studente scapestrato che più volte viene portato sulla retta via dalla fidanzata Lynne. La stessa donna che lo spinge ad avvicinarsi al potere al punto tale da assumere una delle cariche più importanti in America.

Dick è taciturno e impietoso. Non si lascia trascinare dagli eventi – il coming out della figlia, gli infarti – e il suo obiettivo è uno solo: diventare presidente. Non riuscendo, però, ad ottenere il posto, Cheney concentra le sue forze nella vicepresidenza: nello Studio Ovale riesce a influenzare le decisioni di Mr. President George W. Bush, tra cui l’attacco in Iraq. L’uomo, nel frattempo, si circonda dei sui fedelissimi, conosciuti nel suo lungo percorso iniziato durante l’amministrazione Nixon e proseguito con Gerald Ford, fino alla funzione di Segretario alla difesa per George Bush senior. Infine “presidente a metà” con il figlio.

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