Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Spettacoli

Bruno Barbieri: “In un hotel da 600 euro a notte rovesciai la camomilla ma non cambiarono la coperta”

Lo chef racconta alcuni retroscena inerenti al suo programma "Bruno Barbieri - 4 Hotel"

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 5 Set. 2025 alle 12:01

Di nuovo al timone di Bruno Barbieri – 4 Hotel, la cui nuova edizione prende il via domenica 7 settembre su SkyUno, lo chef racconta al settimanale Gente alcuni retroscena inerenti al programma. L’obiettivo della trasmissione, come rivela lo stesso Barbieri, è sempre lo stesso: “Ripulire l’hotellerie da gente che non è capace di fare il suo mestiere. E già in questi anni le cose sono cambiate tantissimo”. Lo chef assicura che nel programma “non c’è finzione” e che “gli imprevisti succedono sempre anche se sanno che io arrivo”. In questi anni Barbieri si è trovato di fronte a diverse situazioni insolite: “Una volta alle 11 e mezza di sera ho chiesto una camomilla. Ero in un albergo di Firenze bello, costava 600 euro a notte. Ebbene la camomilla arriva ma per sbaglio la verso sul copriletto. Chiamo in reception, mi rifanno la camomilla, però, candidamente mi dicono che non mi possono cambiare il copriletto perché non ne avevano uno di ricambio. Inaccettabile!”.

Ma il cuoco racconta anche alcune disavventure personali, accadute fuori dalle telecamere: “Trent’anni fa con un amico a San Francisco finimmo in un albergaccio da 30 dollari a notte. Aprii la finestra e dietro c’era il muro, spostai il letto e sotto trovai una scarpa rossa da donna con tacco a spillo e una catena d’oro. Tutta la notte il campanello suonò. Morale? Eravamo finiti in un albergo a ore”. L’episodio più incredibile è recente: “A Bogotà, in Colombia. Arrivo alla sera con la mia bella prenotazione in mano e quelli si erano rivenduti la mia stanza. Ho fatto una scenata pazzesca: ‘Lei non sa chi sono io!’. Mi hanno mandato in un altro albergo ma non ho pagato nulla”. Per viaggiare, secondo Barbieri, non servono molte cose: “Viaggiare con le valigie è davvero una rottura di palle mostruosa. Io porto il minimo necessario e poi compro tutto in loco. Per viaggiare alla fine servono solo tre cose: una buona carta di credito, una buona assicurazione e un telefono. Tutto il resto viene da solo”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version