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Asia Argento si confessa: “Ho perdonato mia madre per le violenze. Weinstein? Imperdonabile”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 23 Gen. 2021 alle 17:51 Aggiornato il 23 Gen. 2021 alle 17:53

Asia Argento si confessa: “Mamma, papà, Weinstein e Rob Cohen”

“Ho scritto il libro per far capire agli altri perché sono così”. Asia Argento, ospite oggi a Verissimo, ha parlato dei motivi che l’hanno spinta a realizzare la sua autobiografia “Anatomia di un cuore selvaggio”, dove ripercorre episodi molto forti della sua infanzia. Ha subito violenze dalla madre, Daria Nicolodi, scomparsa a novembre; l’incidente in cui ha perso la vita la sorella; gli abusi sui set; e il rapporto con le sostanze stupefacenti.

“Quello che mi ha spinto a scrivere il libro è il bisogno di dare una cornice a tutta la mia esistenza – le parole di Asia Argento -. Per tutta la vita mi è stato detto che ho avuto la vita facile e che ero “figlia di papà”. Mi veniva quasi da ridere perché in realtà è stato il contrario. Il libro ho iniziato a scriverlo prima di perdere mia madre, penso che possa servire a far capire agli altri perché ho reagito in questo modo. Io non so bene perché facesse così. Mio padre lavorava molto e la loro era una relazione travagliata. Si sfogava su di me, diceva che ero quella più forte e potevo prendermi le botte… Sono stata cacciata di casa a 9 anni e sono diventata forte a causa di questi eventi”.

La separazione dei genitori

Asia Argento ha poi parlato della separazione dei genitori: “I miei genitori si sono separati quando avevo nove anni. Il giudice non aveva deciso con chi dovessi stare e quindi facevo la spola da una casa all’altra – ha detto -. Mia madre mi cacciava da mio padre e viceversa e io non ne capivo i motivi. Il giorno del mio quattordicesimo compleanno è stata l’ultima volta in cui mi ha picchiata. Me ne sono andata di casa, ho raccontato tutto a mio padre che, da quel momento, mi ha preso con lui. Quando si è reso conto che ero stata vittima di violenze si è responsabilizzato molto come genitore e mi ha dato una stabilità che non avevo mai avuto”.

Poi sul rapporto con il padre oggi ha detto: “Rapporto bellissimo e intenso, ci sentiamo tutti i giorni e non so come farei senza di lui. È stata la persona che mi è stata più vicina quando mia mamma ha iniziato a stare male”. Poi sulla madre: “Ho avuto una grande fortuna perché come nonna ha dato ai miei figli tutto quello che non ha dato a me. Quando l’ho salutata sul letto di morte le ho detto che le perdonavo tutto e che la ringraziavo per avermi messa al mondo. Perdere il riferimento più grande, a maggior ragione perché il rapporto era stato contrastato, è stato più doloroso”.

La morte della sorella

“Era una persona che soffriva molto, poi vedermela strappare via da un incidente stradale è stata una cosa inimmaginabile. Fiore fu per me come una madre – ha detto Asia Argento a Verissimo -. Mi è venuta una grande depressione, sono stata sei mesi a letto a 19 anni. Poi mi sono ripresa. Ho usato molte sostanze da giovane, erano i tempi dei rave. Non c’erano neanche i telefonini. Hanno creato dei danni cerebrali, immagino anche io di aver fatto qualche danno. Il cinema mi ha aiutato. Quando mia figlia mi ha detto ‘Io non voglio fare l’attrice’ è stato liberatorio”.

Asia Argento e le violenze

Asia Argento durante l’intervista è poi tornata sulle accuse molto pesanti nei confronti del regista Rob Cohen: “Era un predatore e come tutti i predatori ovviamente nega. Durante le riprese del film ‘XXX’ mi ha dato da bere il GHB (la droga dello stupro, ndr), che io non conoscevo e che ti fa perdere i sensi. La mattina dopo non avevo capito cosa fosse successo, mi autoaccusavo di aver fatto una cosa che non volevo. Non l’ho denunciato perché non avevo capito cosa fosse successo. L’ho scoperto dopo parlando con un mio amico che mi ha aperto gli occhi su quella sostanza. Non so che cosa porti un uomo a voler andare a letto sostanzialmente con un cadavere. Non volevo raccontarlo per non alzare un nuovo polverone, però altre due donne hanno parlato contro di lui, tra cui sua figlia, e allora l’ho fatto”.

Infine, su Harvey Weinstein, il produttore cinematografico americano, anche lui colpevole di violenze e condannato a 23 anni di carcere: “Penso che se lo meriti. Non l’ho perdonato perché non si può perdonare una persona che ha fatto quelle cose a così tante donne. Penso che sia nel posto dove merita di stare”.

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