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L’arte di essere amici, il film biografico sull’artista Alberto Giacometti

Final Portrait è l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione

Di TPI
Pubblicato il 25 Gen. 2018 alle 16:47 Aggiornato il 27 Mar. 2018 alle 16:32

Final Portrait – L’arte di essere amici, biopic sull’artista di fama internazionale Alberto Giacometti interpretato da Geoffrey Rush e diretto da Stanley arriva nelle sale italiane l’8 febbraio.

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Nel 1964, durante un breve viaggio a Parigi, lo scrittore americano e appassionato d’arte James Lord incontra il suo amico Alberto Giacometti, un pittore di fama internazionale, che gli chiede di posare per lui.

Le sedute, gli assicura Giacometti, dureranno solo qualche giorno.

Lusingato e incuriosito, Lord accetta.

Non è solo l’inizio di un’amicizia insolita e toccante, ma anche – visto attraverso gli occhi di Lord – di un viaggio illuminante nella bellezza, la frustrazione, la profondità e, a volte, il vero e proprio caos del processo artistico.

Uscirà nelle sale italiane l’8 febbraio per BiM, “Final Portrait – L’arte di essere amici”, biopic sull’artista italo- svizzero Alberto Giacometti.

Scritto e diretto da Stanley Tucci con Geoffrey Rush nel ruolo di Giacometti e con Armie Hammer nel ruolo di James Lord, il film è tratto dall’autobiografia di Lord “Un ritratto di Giacometti”, in cui in 18 capitoli racconta le 18 estenuanti sedute necessarie per completare il suo ritratto.

Final Portrait è l’affascinante ritratto di un genio e la storia di un’amicizia tra due uomini profondamente diversi, eppure uniti da un atto creativo in costante evoluzione.

Il film racconta anche le difficoltà del processo artistico – a tratti esaltante, a tratti esasperante e sconcertante – chiedendosi se il talento di un grande artista sia un dono o una maledizione.

Ecco 5 curiosità su Alberto Giacometti

  1. Dopo aver detenuto il primato per la scultura più costosa mai battuta all’asta con “Walking Man” nel 2010 (circa 104 milioni di dollari) ha superato il suo stesso record con “Pointing Man” 5 anni dopo, con una vendita da circa 141 milioni di dollari.
  2. Nella primavera 1938 scolpisce il monumento funerario per la tomba di Gerda Taro, fotogiomalista del quotidiano comunista «Ce Soir» e compagna del celebre fotografo Robert Capa, morta nel luglio del 1937, durante la guerra civile di Spagna.
  3. Giacometti aveva abitudini bizzarre. Si preoccupava in maniera ossessiva, di sistemare in una certa maniera le calze e le scarpe prima di andare a letto, se non trovava la sistemazione giusta, non riusciva a dormire; nascondeva i soldi che guadagnava dalla vendita delle sue opere nel suo studio parigino: “Ci sono nascosti 7 milioni nella mia stanza da letto […] sono così ben nascosti che non riesco più a trovarli.”
  4. Ha avuto amicizie con illustri personaggi del suo tempo come Sarte, Matisse, Mirò, Ernst, Arp e Picasso con il quale dopo anni d’amicizia interruppe i rapporti, definendo il cubismo “un’impresa stupidissima”.
  5. La Svizzera gli ha dedicato la banconota da 100 franchi emessa l’1° ottobre 1998.
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