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È Rai Pubblicità che ha voluto di nuovo Amadeus a Sanremo

Amadeus. Credit: ANSA/ETTORE FERRARI
Di Franco Bagnasco
Pubblicato il 9 Ago. 2021 alle 11:06

Chi fa i salti di gioia per l’ufficializzazione dell’Amadeus ter alla guida del prossimo Festival di Sanremo è soprattutto Rai pubblicità. La concessionaria di Viale Mazzini può appuntarsi sul petto una medaglia (anzi, un medaglione antipanico verrebbe da dire) olimpica per aver caldeggiato da subito quel triplete che pareva impossibile. E che il conduttore stesso, lo scorso anno, al termine del carrozzone rivierasco, aveva liquidato con uno di quei no che non lasciano scampo. Ma non ci sono più le decisioni irrevocabili di una volta, signora mia, e il bonario, incessante pressing (qualcuno parla di vero e proprio “stalking”) incrociato di chi – sul lato pubblicitario – fa quadrare i conti del Festivalone è durato mesi e alla fine ha portato a conseguire l’atteso risultato. Dopo i successi delle prime due edizioni (con un prezzo a listino per gli spot aumentato del 9% da un anno all’altro, e vedremo che cosa sarà di quello del 2022) Rai pubblicità voleva a tutti i costi la riconferma di Amadeus nel ruolo di presentatore e direttore artistico del maggiore evento di spettacolo del Paese, e gioiello di Viale Mazzini.

Resta il nodo Fiorello, sempre guardingo rispetto a qualsiasi decisione artistica, ma è ragionevole credere che il tandem sia difficile, quasi impossibile da spezzare. Amadeus si è sempre giocato tutto puntando sull’amicizia invincibile con lo showman siculo, dunque si immagina che avrà già ampie garanzie dal suo sodale. In fondo il Festival è un baraccone colorato che attira audience a prescindere: chiunque tu metta a condurlo, se la cava. Tra glam, curiosità per le co-conduzioni e gli ospiti più o meno internazionali, senza contare qualche polemica galvanizzante, la barca naviga in acque tranquille. Ma se imbrocchi la super coppia che ti fa portare a casa una media di share sull’intero percorso che supera abbondantemente il 50%, vale la pena di fare di tutto per tentare di ottenere una riconferma. Che ora si intestano il direttore di Rai1 Stefano Coletta e il nuovo amministratore delegato Carlo Fuortes, ma che è frutto di un lavorio sotterraneo fatto soprattutto dalla concessionaria di pubblicità. La quale lo scorso anno vendeva gli spot da 30 secondi che infarcivano l’enorme “panettone” ligure a un prezzo che partiva da un minimo di 13.600 euro (quelli in onda nelle ore notturne e in chiusura di serata), per arrivare a un massimo di 226 mila (dalle 21.45 alle 22.25 del martedì e del sabato, in orario di massimo ascolto). Cifra che scendeva ai sempre vertiginosi 170 mila dal mercoledì al venerdì, quando la curva inevitabilmente flette un po’.

È ragionevole credere che a mister Amedeo Sebastiani in arte Amadeus stavolta abbiano offerto l’impossibile. E se il cachet personale non potrà discostarsi troppo dal precedente, probabilmente l’accordo quadro siglato con la Rai prevede una serie di plus collaterali (all’evento, ma non solo) che consegna al conduttore non solo le chiavi di Sanremo, ma anche un green pass che in futuro gli lascerà parecchio campo libero a Viale Mazzini. Ma del resto è giusto così, se sei nelle condizioni di poterlo fare. Sono le leggi di mercato.

Sanremo 2022 (72esima edizione) andrà in onda dall’1 al 5 febbraio. Sin qui Amadeus (che ha tutto il tempo per ascoltare le canzoni da piazzare in gara, sempre al grido di “Largo ai giovani”) ha avuto fortuna: il Festival 2020 finì poco prima dell’inizio della pandemia. L’edizione dello scorso anno è stata pressoché risparmiata dal Covid (le uniche polemiche furono preventive, sulla presenza o meno del pubblico in sala) e per la prossima la parola d’ordine sarebbe rinascita. Staremo a vedere. Intanto Rai, che su eventi come questo giustamente non lesina risorse, per l’estate punta al consueto risparmio, ma con una strana politica: alcune repliche di produzioni andate in onda in questa stessa stagione, pochi o pochissimi mesi fa. Da “The Voice Senior” a “Canzone segreta”. Una strategia di rafforzamento del marchio che potrebbe sembrare anche stucchevole sovraesposizione.

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