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Alessandro Di Battista torna in tv a Otto e Mezzo

L'ex deputato M5S sarà intervistato da Lilli Gruber in collegamento dal Guatemala

Di Enrico Mingori
Pubblicato il 10 Set. 2018 alle 18:39 Aggiornato il 10 Set. 2018 alle 18:40

Lunedì 10 settembre 2018 riparte la stagione del programma tv Otto e Mezzo, condotto da Lilli Gruber, in onda su La7.

Ospite della prima puntata sarà Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento Cinque Stelle.

Di Battista, che a giugno è partito con la sua famiglia per un lungo viaggio nel continente americano, sarà intervistato da Gruber in collegamento con il Guatemala.

Durante questi mesi l’ex deputato ha continuato a seguire dall’estero le vicende della politica italiana e non ha mancato di dire la sua su alcuni temi, come la questione migranti o la Tav.

Di Battista, tuttavia, nel corso dell’estate è intervenuto solo tramite i suoi profili social e non ha mai concesso un’intervista televisiva.

Insieme al vicepremier Luigi Di Maio e al presidente della Camera Roberto Fico, l’ex deputato è uno dei nomi di punta del Movimento Cinque Stelle.

Secondo Lilli Gruber, “nel gruppo dirigente del M5S c’è una sorta di divisione dei compiti”.

“Di Maio, Di Battista e Fico sono diversi ma in qualche modo complementari. Non penso che si divideranno. Anche perché il potere è un ottimo collante”, ha osservato la giornalista intervistata dal Corriere della Sera.

Nell’intervista Gruber ha anche detto di puntare ad avere ospite nel suo programma il premier Giuseppe Conte, ma con scarse possibilità di successo, almeno per ora.

“Conte non va in tv. Gli faccio la corte da mesi. In una fase in cui la politica è stata trasformata in comunicazione, il premier è cauto e parco di parole. Forse nel rumore generale è quello che ci vuole”, ha osservato la conduttrice.

Gruber ha poi risposto alle critiche secondo cui La7 avrebbe “tirato la volata ai populisti”.

“Mi sembra un’ accusa infondata, soprattutto se rivolta a una sola rete e non invece, come sarebbe più equo, all’intero sistema dei media dove la cosiddetta antipolitica, madre di tutti i populismi, ha trovato ampia rappresentanza”, ha affermato.

“Ma la resa al populismo è un fenomeno che chiama in causa la politica, la cultura, le cosiddette élite, i corpi intermedi. Di fronte alla crisi si sono cercati dei capri espiatori. Si è pensato davvero che bastasse un ‘vaffa’. Adesso comincia a essere chiaro che non bastava”.

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