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    Sondaggio Roma, Noto a TPI: “Ecco perché una vittoria di Michetti al ballottaggio non è scontata”

    Antonio Noto, tra i più autorevoli sondaggisti italiani, commenta il sondaggio che il suo istituto ha realizzato in esclusiva per TPI sulle elezioni comunali a Roma in programma il prossimo autunno

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 22 Giu. 2021 alle 06:00 Aggiornato il 22 Giu. 2021 alle 16:25

    Michetti avanti a tutti, lotta tra Raggi e Gualtieri per il secondo posto con il voto disgiunto che potrebbe risultare decisivo per l’approdo al ballottaggio di uno dei due candidati: è quanto emerge dall’esclusivo sondaggio realizzato da Noto Sondaggi per TPI sulle elezioni amministrative a Roma, che si terranno il prossimo autunno.

    Una rilevazione che dà indicazioni precise su quello che potrebbe accadere al primo turno delle comunali della Capitale, ma che evidenzia anche come “la partita sia ancora aperta” così come spiega lo stesso Antonio Noto in un’intervista a TPI.

    Dott. Noto, il sondaggio realizzato dal suo istituto sulle elezioni a Roma parla chiaro. Centrodestra avanti al primo turno e sfida all’ultimo voto tra Raggi e Gualtieri per il secondo posto.
    Le percentuali raccolte dal centrodestra, sia nelle intenzioni di voto alle liste che in quelle rivolte ai candidati, danno al candidato del centrodestra Enrico Michetti un ampio margine. Ma per il secondo posto la partita è più che aperta.

    Nel sondaggio viene testata un’ipotetica lista Raggi, che otterrebbe addirittura l’11%, spingendo la sindaca al ballottaggio. Questo significa che senza questa lista la Raggi sarebbe tagliata fuori dal secondo turno?
    Su questo dobbiamo dare ovviamente un’interpretazione visto che in questo momento non c’è una lista Raggi. Noi abbiamo testato uno scenario ipotetico perché è chiaro che una lista di un candidato può aggregare consenso, che andrebbe oltre il consenso che aggrega il Movimento 5 Stelle.

    È evidente che se non ci fosse la lista Raggi, il valore del M5S sarebbe maggiore. La lista Raggi aggrega un consenso di un elettorato vicino al Movimento, che però preferirebbe votare la lista Raggi, più altro consenso proveniente da una parte di elettorato che magari si potrebbe trovare con un forte vincolo a votare Movimento 5 Stelle e poi non lo voterebbe. Non dobbiamo pensare, comunque, che se non ci fosse la lista Raggi, il M5S sarebbe al 14%, ma avrebbe ovviamente più consenso. Non è che quell’11% che darebbe la sua preferenza alla lista Raggi non voterebbe in assoluto il Movimento 5 Stelle.

    Analizzando i dati sui flussi elettorali e sul voto disgiunto appare evidente che il più penalizzato risulta essere il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri.
    Il sondaggio dà la misura di quanto sia penalizzato, ma il fatto che potesse essere penalizzato è un po’ una cosa nota. Lui comunque ha un candidato concorrente (Calenda n.d.r.) che solo due anni fa si presentò nelle liste del Partito Democratico a Roma per le elezioni europee. Quindi è chiaro che condivide con questo candidato una parte di elettorato e quindi in un certo senso ne ha un contraccolpo. La dimostrazione è data dal fatto che le due coalizioni, quella della Raggi e quella di Gualtieri, sono appaiate in termini di sommatoria dei partiti al 25%, ma quando si va a votare il sindaco Gualtieri perde un po’ di consenso perché lo cede a Calenda.

    Questi dati sui flussi elettorali come potrebbero incidere su un eventuale ballottaggio?
    Io i ballottaggi non li testo mai quando mancano così tanti mesi alle elezioni. I ballottaggi sono imprevedibili e soprattutto la previsione del ballottaggio è fortemente influenzata da quello che è lo sviluppo sia della campagna elettorale che del primo turno.

    Molto spesso ci sono candidati che riescono a fare un’ottima campagna elettorale per cui pur arrivando secondi al primo turno poi magari possono recuperare consenso al ballottaggio, motivo per cui è difficile stimare adesso quello che potrebbe essere il risultato del ballottaggio. Però è chiara una cosa, ovvero che il centrodestra ha poco bacino elettorale da cui attingere consenso, mentre chiunque vada al ballottaggio tra Raggi e Gualtieri, avrebbe sicuramente una parte di elettorato più ampia da cui poter prendere voti.

    Nonostante il divario tra Michetti e gli altri candidati, la partita per Roma si può considerare ancora aperta?
    Assolutamente si. Paradossalmente Michetti può fare il pieno di voti al primo turno, ma quel 35% che lui ha al primo turno potrebbe non bastare per poi farlo vincere al ballottaggio.

    Tra Raggi e Gualtieri chi potrebbe spuntarla per sfidare Michetti al ballottaggio?
    Come ho già detto la partita è aperta. Il punto di debolezza di Gualtieri è che, pur avendo una coalizione forte, se il candidato Pd dovesse perdere qualche voto per lui potrebbe mettersi male, mentre il punto forte della Raggi è che comunque sia ha una coalizione coesa nei suoi confronti e quindi è difficile che poi possa perdere qualche voto rispetto al consenso dei partiti. E questo può essere un suo vantaggio competitivo.

    Leggi anche: Esclusivo TPI – Il sorprendente sondaggio su Roma: Raggi davanti a Gualtieri, Michetti in testa

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