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    Sondaggi politici elettorali, la simulazione: Pd e M5S vincenti con il Rosatellum dopo il taglio dei parlamentari

    Il segretario Pd Nicola Zingaretti e il capo politico Luigi Di Maio

    Un'analisi rivela il vantaggio del centrosinistra con la legge elettorale in vigore

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 11 Ott. 2019 alle 08:42 Aggiornato il 11 Ott. 2019 alle 15:22

    Sondaggi politici elettorali, la simulazione: Pd e M5S vincenti con il Rosatellum

    SONDAGGI POLITICI ELETTORALI – Dopo il taglio dei parlamentari Pd e M5S risulterebbero vincenti ad elezioni svolte con l’attuale legge elettorale, il Rosatellum: è l’interessante risultato di una simulazione effettuata nei giorni scorsi da Quorum/YouTrend prendendo in considerazione gli ultimi sondaggi politici elettorali effettuati. Gli esperti spiegano che la riduzione del numero di deputati e senatori avrà un effetto ridotto sulle norme per il voto e che sorprendentemente una coalizione tra le forze che sostengono il governo potrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato.

    Il Rosatellum prevede l’elezione dei parlamentari con un sistema misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario. Ad oggi, circa un terzo di deputati e senatori viene scelto in collegi maggioritari uninominali, mentre i restanti due terzi in collegi plurinominali proporzionali.

    I sondaggi politici elettorali di oggi, 11 ottobre

    Quorum/YouTrend spiega innanzitutto che il taglio dei parlamentari avrà un impatto limitato sulla legge elettorale, perché a marzo è stato approvato un adeguamento automatico del numero di collegi uninominali al numero di componenti delle Camere. In questo modo il taglio dei parlamentari non può alterare la quota di seggi assegnati col maggioritario prevista dal Rosatellum.

    È calato di un terzo il numero dei membri della Camera e del Senato, da 945 a 600, calerà di circa un terzo il numero dei seggi del maggioritario e del proporzionale previsti dalla legge elettorale.

    Il risultato positivo, e sorprendente, per il centrosinistra deriva da una proiezione che considera uno schieramento composto da Movimento 5 Stelle, Pd, Italia Viva, Verdi e La Sinistra, e un altro formato da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo del governatore Giovanni Toti.

    Il centrosinistra viene dato al 46,2 per cento dei consensi, mentre il centrodestra al 47,2 per cento.

    In un sistema proporzionale, come abbiamo già spiegato, ci sarebbe una situazione di sostanziale equilibrio. Ma con la trasformazione dei voti in seggi con il Rosatellum simulata da Quorum/YouTrend i dati dicono che Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e altre forze sarebbero sull’orlo della maggioranza assoluta.

    Nel dettaglio, alla Camera il centrosinistra allargato al M5S potrebbe contare su 199 seggi su 392. E basterebbero altri 2 seggi su 8 assegnati alla circoscrizione Estero per raggiungere la maggioranza assoluta.

    Stesso discorso al Senato, dove la coalizione di Dem, pentastellati, renziani e sinistra su un totale di 196 seggi, al netto dei 4 senatori eletti all’estero e dei senatori a vita, conquisterebbe esattamente 101, ovvero 8 in più del centrodestra, fermo a quota 93.

    Viene spiegato infine che il vantaggio di Pd e M5S al Senato verrebbe costruito, come alla Camera, nel maggioritario. Dall’Emilia Romagna in giù, centrosinistra e 5 Stelle perderebbero meno di 10 seggi maggioritari. Nel complesso i collegi vinti sarebbero 40 contro i i 32 del centrodestra e dei 2 di SVP.

    Per quanto riguarda la quota proporzionale, che al Senato è su base regionale, ci sarebbe invece un perfetto pareggio con 61 eletti per schieramento.

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