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    Invio delle armi in Ucraina, contraria la maggioranza degli italiani: “È sbagliato e va interrotto”

    Credit: U.S. Marine Corps/ZUMA Press Wire Service/ZUMAPRESS.com
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 15 Mag. 2022 alle 07:01

    SONDAGGI POLITICI ELETTORALI OGGI 15 MAGGIO 2022

    SONDAGGI POLITICI ELETTORALI OGGI – L’invio di armi alla resistenza Ucraina è “sbagliato e deve essere interrotto”. È il parere del 50 percento degli italiani, secondo il sondaggio realizzato da Emg Different per la Rai. Solo il 24 percento degli intervistato ha dichiarato invece che l’invio di armi “è giusto e deve essere mantenuto”, mentre il 26 percento non ha risposto.

    Gli italiani si dicono invece favorevoli alle sanzioni contro la Russia, ma le considerano “inefficaci” finché non conterranno l’embargo su petrolio e gas (46%). Solo per il 13 percento degli intervistati le sanzioni sono considerate sbagliate, mentre il 19 percento le considera “giuste ed efficaci” a prescindere dalle misure contro le importazioni di idrocarburi.

    Netto il giudizio sugli sforzi diplomatici per porre fine al conflitto, iniziato il 24 febbraio scorso. Il 43 percento alla domanda su chi “sta dimostrando di volere davvero” una soluzione diplomatica ha risposto “nessuno”. Secondo il 21 percento invece è l’Europa ad aver dimostrato di voler trovare una soluzione alternativa alle armi, per l’11 è l’Ucraina. In coda alle risposte Stati Uniti e Russia, appaiati al 2 percento.

    Preoccupa l’andamento del conflitto, con il 51 percento che teme possa sfociare in una terza guerra mondiale. Solo il 30 percento dice di non essere preoccupato di un simile esito, mentre il 19 percento non risponde. Per il 43 percento la guerra durerà ad ogni modo mesi e per il 23 percento ritiene che la durata andrà misurata in anni. Solo l’8 percento ritiene ottimisticamente che invece terminerà a settimane..

    COME SI FANNO I SONDAGGI

    I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne. Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti. Le interviste per i sondaggi politici elettorali di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.

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