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    Sondaggi, l’incredibile ascesa di Giorgia Meloni: in un anno supera il M5S e “ruba” voti a Salvini

    FdI è al 16%, per la prima volta, mentre la Lega resta il primo partito al 24,9%

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 19 Lug. 2020 alle 16:13

    Giorgia Meloni ormai vola nei sondaggi e stacca tutti. Sebbene non abbia scavalcato la leadership del leader del Carroccio nel centrodestra, sicuramente il partito di Giorgia Meloni in 12 mesi ha conquistato più consensi della Lega, che in un anno registra un notevole calo di preferenze.

    La fotografia di un’opposizione dove emerge sempre più forte e chiara la presenza di Fratelli d’Italia la restituisce l’ultimo sondaggio Tecnè, che fotografa l’ascesa da record di Fratelli d’Italia: negli ultimi 12 mesi hanno guadagnato 9,6 punti. Di contro, dal Papeete a oggi, Matteo Salvini ne ha persi 12. Risultato: a luglio 2020, FdI è al 16%, per la prima volta, mentre la Lega resta il primo partito al 24,9%, ma in calo dello 0,4 rispetto alla settimana scorsa. Alle sue spalle il Pd al 20,2% (in rialzo di 0,2 punti) mentre il Movimento 5 Stelle, al 15%, vede staccarsi di un punto netto dalla Meloni.

    Mai accaduto. Completa il quadro “maggiore” Silvio Berlusconi, con Forza Italia all’8,3% (+0,1). In generale, nell’ultimo anno, hanno perso le due principali forze della maggioranza: il Pd è calato del 3,4% (ma deve scontare anche i voti drenati da Italia Viva e da Azione di Carlo Calenda), mentre il Movimento 5 Stelle del 2,3 per cento.

    Come si fanno i sondaggi?

    I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne.

    Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti.

    Le interviste di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.

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