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USA, Go North!

La Nuova Strategia per l'Artico di Obama e la caccia alle risorse della regione dei ghiacci

Di Giovanni Collot
Pubblicato il 14 Mag. 2013 alle 13:52

L’Artico ritorna improvvisamente di moda a Washington: oggi il Segretario di Stato John Kerry é arrivato in Svezia, dove domani 15 maggio parteciperà all’incontro dei leader del Consiglio Artico (l’organizzazione che riunisce tutti gli Stati che si affacciano sul Circolo Polare Artico) che firmerà un importante documento sulla strategia da adottare per prevenire l’inquinamento da petrolio nell’Artico e, in generale, per contrastare il cambiamento climatico nella zona. L’incontro, che si terrà a Kiruna, nel nord della Svezia, sarà anche un modo per Kerry di parlare con il suo omologo Russo Sergei Lavrov, con cui cercherà di far ripartire le relazioni tra i due Paesi, recentemente sempre più fredde.

In vista dell’incontro, pochi giorni fa la Casa Bianca ha pubblicato un rapporto che mira a definire una “Nuova Strategia per l’Artico”. Tale Strategia prevede un maggiore impegno per gli Stati Uniti nel “rispondere in maniera più efficace alle opportunità emergenti nell’area, allo stesso tempo portando avanti gli sforzi per proteggere e conservare questo ambiente unico“. Per fare questo, l’azione dovrà tenere conto di tre punti principali: avanzare l’interesse nazionale statunitense e i suoi bisogni di sicurezza, garantendo il libero passaggio di navi e aerei sopra l’Artico;a portare vanti una migliore protezione ambientale, attraverso maggiori risorse per la ricerca; e rafforzare la cooperazione internazionale tra tutti gli Stati rivieraschi.

La nuova strategia di Obama nelle intenzioni vuole essere un rilancio delle ambizioni USA sulla regione dei ghiacchi e sulle enormi riserve di idrocarburi che essi nascondono: secondo studi recenti, l’Artico celerebbe il 13% del petrolio e il 30% del gas mondiali ancora da scoprire. Ovvio che Washington non voglia farsi trovare impreparata nel caso di una corsa alle risorse. Il problema é che, secondo alcuni critici, tra cui l’influente think tank Artic Institute, la Strategia di Obama sarebbe solamente una “lista di buoni propositi” buona solo sulla carta, in quanto mancherebbero le risorse stanziate per portarla avanti. Un esempio é dato da una delle promesse più interessanti a livello giuridico contenute nel rapporto: Obama afferma che un proprio obiettivo é quello di portare gli USA a ratificare, finalmente, la Convenzione sul Diritto del Mare (UNCLOS). Il problema é che per la ratifica di un Trattato Internazionale servono i voti di due terzi del Senato. Già Bush ci aveva provato, non riuscendoci. Non si capisce, per ora, come Obama potrebbe avere un risultato diverso, con un Congresso ancora più spaccato del suo predecessore. E cosi’, il rischio é che la Nuova Strategia per l’Artico resti un miraggio, più sottile di una lastra di ghiaccio alla deriva nel martoriato Oceano Artico. 

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