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Università sotto shock

A Nairobi l'università principale è stata chiusa dopo la morte di due studenti e i violenti scontri con la polizia

Di Ernesto Clausi
Pubblicato il 16 Dic. 2013 alle 18:16

Due giorni di rivolta. Due studenti morti. Una vera e propria guerriglia che ha fatto seguito agli eventi dell’ultima settimana. E ieri la decisione del Senato accademico di chiudere a tempo indeterminato l’University of Nairobi.

Gli studenti hanno bloccato per due giorni le strade circostanti l’università, per protestare contro la morte di due colleghi, avvenute in circostanze poco chiare. E hanno impegnato le forze di sicurezza per ore in una vera e propria battaglia. Svoltasi in State House Road (la strada in cui vive il Presidente) e Uhuru Higway, e negli ostelli.

Tutto è iniziato dopo la morte di Erastus Abok, studente di ingegneria meccanica.

Arrestato dopo aver tentato di dare fuoco ad una sala dell’università, poichè riteneva che fossero stati commessi degli imbrogli relativamente a un esame, si è suicidato in cella utilizzando dei cavi elettrici. Una versione dei fatti contestata dagli studenti.

Negli scontri di sabato notte la seconda vittima. Edward Kubai, anche lui studente di ingegneria meccanica, è stato sparato dalla polizia mentre, con altri colleghi, tentava di assaltare la vicina stazione delle forze dell’ordine.

L’aspetto grottesco della vicenda è che nei due giorni di rivolta gli studenti hanno prima bloccato le strade adiacenti il campus con alberi e massi. Poi hanno cominciato a tirare sassi contro i motociclisti di passaggio, la maggior parte dei quali svolge un servizio-taxi all’interno della città.

Quindi hanno attaccato e derubato sfortunati automobilisti. Una reazione sproporzionata, che oltre a interrompere il flusso del traffico, ha messo a repentaglio l’incolumità di ignari cittadini. La polizia ha usato gas lacrimogeni per disperderli, e solo dopo oltre cinque ore ha ripreso il controllo della situazione.

Niente più lezioni ed esami dunque fino a nuovo ordine. Gli studenti sono stati invitati a evacuare il campus e, anche se oggi pomeriggio la situazione era sotto controllo, è forte il timore di nuovi scontri. Alcuni rappresentanti degli studenti hanno dichiarato infatti che le proteste continueranno fino a quando non sarà fatta chiarezza sull’intera vicenda. Una storia assurda.

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