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Twitter è ormai roba da vecchi?

Su Twitter continuano ad arrivare le mummie della politica e del potere mondiale: che faranno i giovani?

Di Gabriele Cazzulini
Pubblicato il 26 Apr. 2013 alle 08:39

L’invasione dei Twitter-sauri: non è un b-movie ma il reality show di oggi. Bill Clinton arriva su Twitter. Anche lui. E’ l’ennesimo sbarco di un dinosauro della politica mondiale. Bill Clinton è l’ex bi-presidente (“bi” perché presidente per due mandati) consegnato alla fama mondiale per l’uso magistrale che fece delle labbra di una stagista della Casa Bianca. Per poco finì sbattuto fuori dalla stanza ovale. Perciò usare la bocca non gli piace tanto. Infatti alla fine ha preferito la comunicazione digitale e non orale di Twitter (qui la rocambolesca storia di come Bill Clinton sia arrivato su Twitter). 

Ma il vero punto è un altro: su Twitter, e i social media, la tendenza s’è invertita. Non sono più terre vergini dove i pionieri sono i più giovani. Sui social media c’arrivano sempre di più i “senior”. La vecchia guardia si è lanciata alla conquista della nuova frontiera digitale. Se fosse ancora vivo, John Wayne cavalcherebbe a ritmo di Sportify, facendo checkin ad ogni duello e taggando su Instagram i suoi piatti di fagioli.

Va bene: ora siamo al completo: nonni e nipoti, dentiere brillanti e ciuffi impomatati. Ma ora bisogna iniziare a pensare a cosa fare. Ora infatti l’iniziativa DEVE (il caps lock è voluto) ritornare in mano ai “youngsters” nativamente digitali, che escano fuori dalla loro nursery digitale e tirino giù da cavallo quel tronfio coatto di John Wayne che oggi è impersonato dai vari Clinton, Monti e tutti quei veri fake della politica che fanno gestire i loro account da agenzie di comunicazione con gravi deficit etici. E’ come sposarsi e poi pagare un porta-borse perché lavori anche da tromba-moglie.

Peccato: se Mike Bongiorno fosse stato ancora in vita, avremmo avuto Twitter-Mike coi suoi twit-quiz in prima serata. Pazienza, abbiamo i cinguettii dei politici, italiani e stranieri. Non fanno ridere, lo so. Almeno al tempo di Mike c’era il telecomando per cambiare canale. Qui no. 

 

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