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Strage di Boston

Riflessioni a caldo sull'attentato alla maratona di Boston

Di Nicola Sbetti
Pubblicato il 15 Apr. 2013 alle 23:16

Generalmente nella gestione di “A tutto campo” ho preferito adottare un approccio impersonale, affrontando “a freddo” l’analisi degli intrecci dello sport con la sfera politica ed economica. Davanti alla strage (vigliacca per definizione) che ha colpito i maratoneti e i cittadini di Boston, la mente diventa confusa poiché il dolore e lo smarrimento causati dalle immagini contrastano con la necessità di fornire un’analisi sufficientemente distaccata. 

Non è la prima volta che il terrorismo colpisce lo sport.

Dal 1972, quando il commando di Settembre Nero penetrò nel villaggio olimpico di Monaco di Baviera uccidendo undici membri della delegazione olimpica israeliana, i casi in cui il terrorismo ha colpito lo sport sono molto più frequenti di quanto generalmente si creda.

Restando alle Olimpiadi spesso ci si dimentica che anche i Giochi di Atlanta 1996 furono funestati dall’esplosione di una bomba a Centennial Park che provocò due vittime.

Il cricket è senza dubbio lo sport che storicamente è stato più colpito. L’attacco del 2009 alla nazionale srilankese a Lahore (Pakistan), è infatti l’ultimo di una lunga serie di attentati che negli anni Novanta hanno conivolto soprattutto lo Sri Lanka, mentre nel primo decennio del Duemila l’India e il Pakistan.

Nella Coppa d’Africa del 2010 il pullman della nazionale del Togo subì un agguato terroristico organizzato dagli indipendentisti del Cabinda, mentre in Mauritania le minacce di Al Quaeda hanno portato gli organizzatori della Parigi-Dakar a spostare la celebre corsa di rally in Sudamerica.

In passato anche l’IRA, l’ETA e persino la Mafia hanno progettato attentati a strutture o eventi sportivi.

Non si tratta della prima volta nemmeno per una maratona. Nel 2008 infatti un attentatore suicida si fece saltare in aria alla maratona di Weliweriya in Sri Lanka, causando quattordici vittime (fra cui un Ministro, un maratoneta che aveva partecipato alle Olimpiadi e l’allenatore della nazionale) e più di cento feriti.

Purtroppo la sua natura pubblica rende lo sport un possibile target per attacchi di tipo terroristico, tanto più che determinati luoghi o eventi sportivi possono assumere una particolare valenza politica, che diventa attrattiva soprattutto per coloro che ne sono esclusi.

Quella di Boston è la più antica maratona annuale al mondo, si corre addirittura dal 1897. Assieme a quella di New York e a quella di Chicago rappresenta il fiore all’occhiello delle maratone statunitensi. Colpendola si sono colpiti gli Stati Uniti. Ora si tratta di capire chi è stato e perché. 

 

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