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Se il Fronte cambia ragione sociale

E Marine esclamò: "Camerati, siamo tutti dei gollisti!".

Di Livio Ricciardelli
Pubblicato il 19 Ott. 2013 alle 17:18

Se Marine Le Pen non esita a definire il suo Front National, che secondo tutti i sondaggi ad oggi sarebbe il primo partito del paese, come un movimento di stampo “gollista” vuol dire che c’è qualche falla nel sistema politico.

Ma andiamo con ordine.

A sinistra è scattata la rivolta contro Manuel Valls: il ministro degli interni è considerato, sul tema della sicurezza, una brutta copia della destra transalpina e considerando che lo stesso Sarkozy traslocò dal ministero dell’economia a quello degli interni (nel corso del governo de Villepin) per lanciare la sua corsa verso l’Eliseo, in molto vedono Valls come una sorta di Sarkozy della guache. Per certi versi ci sentiamo di dire…che non hanno tutti i torti! Ma occorre motivare al meglio l’affermazione: Manuel Valls ha partecipato alle primarie della sinistra francese nel 2011 ponendosi come il candidato più “moderato” del fronte socialista e quello più aperto ad una profonda innovazione del Ps sulla falsariga della “Third Way” di blairiana memoria. Giunto al ministero dell’interno ha deciso di declinare questo suo essere riformista su determinati temi politici, tra cui la sicurezza (oggetto anche di un suo discusso pamphlet). Da parte di Valls emerge dunque la volontà di andare oltre il tradizionale socialismo alla francese, così come in Nicolas l’Americano c’era il profondo desiderio di smarcarsi dal gollismo tradizionale (di matrice chirachiana) e di approdare verso un modello di tipo liberaldemocratico. Il tema della sicurezza si ponendo come agnello sacrificale di questa ardita operazione politica.

Nel centrodestra il problema sembra essere l’opposto: scagionato tutte le accuse sull’affaire Bettencourt, Nicolas Sarozy risulta essere incensurato e in molti individuano la sua figura come la più adatta a sfidare Hollande nel 2017. Il tutto perché il centrodestra non ha assunto ancora una sua fisionomia e l’eterna lotta tra i due duellanti Copé e Fillon rende tuttora l’Ump un partito senza bussola nonostante la forte impopolarità del duo Hollande-Ayrault. Dunque se Sarkozy ha provato a trasformare profondamente il centrodestra francese fallendo alla grande e perdendo con un avversario per nulla carismatico come Hollande, i suoi teorici competitor non sono in grado di produrre una linea politica diversa dalla stessa linea sarkozysta.

In tutto questo guadagna il Front National. E non solo per l’impopolarità dei socialisti e per l’improvvisazione dilagante dell’Ump. Ma anche perché Marine Le Pen ogni mese che passa muta le condizioni di partenza, cercando di imprimere sempre momenti di svolta al suo movimento. L’ultimo la definizione di “movimento gollista”. Definizione che sfrutta l’impossibilità dell’Ump di reinventare questa categoria politica e mossa tesa a rompere per sempre dei tristi rapporti col passato. Quando il padre Jean-Marie, e qualche non raccomandabile reduce della Legione Straniera, diedero vita ad uno dei primi movimenti di estrema destra d’Europa non utilizzando come linea di frattura la vicenda di Vichy, ma quella del colonialismo transalpino e della vicenda algerina. Rendendo il movimento più simile per certi versi alla sinistra che alla destra.

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