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Obama vuole usare i droni negli Stati Uniti

Secondo il senatore Rand Paul, Obama starebbe portando avanti un programma basato sui droni all'interno degli Usa. Sarà vero?

Di Davide Piacenza
Pubblicato il 13 Mar. 2013 alle 00:27

La scorsa settimana Rand Paul, senatore repubblicano degli Stati Uniti, ha parlato in Aula per più di 12 ore, per impedire che i suoi colleghi votassero la fiducia alla nomina di John Brennan a nuovo capo della Cia. Brennan, ex consigliere sull’antiterrorismo della Casa Bianca durante il primo mandato di Obama, è considerato uno dei principali sostenitori del ricorso a droni e ‘kill-list’.

I droni ormai fanno parte delle dotazioni degli eserciti di circa 70 Paesi. Gli Stati Uniti li utilizzano particolarmente in tre Stati: Pakistan, Yemen e Somalia. Secondo i dati diffusi dal Bureau of Investigative Journalism le vittime dei droni nell’ultima decade sono più di 3 mila.

Rand Paul ha continuato il suo ostruzionismo a lungo anche al di fuori del Senato. Su Twitter si è espresso così: “Il presidente sta sostenendo un programma di attacchi coi droni in America. Ciò con cui dobbiamo paragonarlo è il programma analogo oltreoceano”.

Paul si riferisce velatamente al numero di morti civili (circa 300 nel solo Pakistan, secondo la New America Foundation) occorse nell’ultimo decennio a causa dell’utilizzo di queste tecnologie.

In realtà, tuttavia, il punto sollevato da Rand Paul è falso nel merito: già il 4 marzo Eric Holder, il procuratore generale degli Stati Uniti, rispondeva alle sollecitazioni del senatore repubblicano specificando che:

“Come indicato in precedenza da membri dell’amministrazione, il governo degli Stati Uniti non ha intrapreso attacchi armati da parte di droni negli Stati Uniti, né ha intenzione di farlo in futuro. Su un piano politico, inoltre, escludiamo l’uso di forza militare quando in questo Paese abbiamo forze dell’ordine consolidate che costituiscono i migliori mezzi per sventare le minacce terroristiche”.

Riassumendo: pur dando atto a Paul che Obama in passato non ha adeguatamente informato il Congresso sul suo ‘drone program’, non esistono evidenze per le quali il presidente starebbe “difendendo un programma di attacco mediante droni negli Stati Uniti”.

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