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Le exclavi di Berlino Ovest

Breve storia della questione delle exclavi e dei conseguenti scambi di territori tra le due Berlino

Di Stefano Mentana
Pubblicato il 19 Feb. 2014 alle 16:41

Nell’assurdità della divisione di una città sono tanti, tantissimi gli aspetti che vanno ad influire sulle vite dei cittadini. L’influenza è ben più ampia se poi la città è divisa da un muro.

Inutile aggiungere che stiamo parlando di Berlino, ma qui non racconteremo storie di cui si è già parlato molto, come le fughe rocambolesche per scavalcare quella striscia di cemento che segnava in modo innaturale la città.

Parleremo piuttosto di un’altra conseguenza dell’assurda divisione, di come le potenze che liberarono Berlino nel 1945 la trattarono e di come ciò andò ad influire sulla storia della Berlino divisa fino al 1945.

La storia in questione è quella legata alle exclavi di Berlino Ovest, territori formalmente appartenenti alla Germania Ovest, di dimensioni piuttosto ridotte, ma circondate dal territorio della DDR. Ma partiamo dall’inizio. Quando nel Maggio del 1945 gli Alleati entrarono a Berlino, l’area comunale della capitale Tedesca aveva – come accade per molti territori comunali – alcune piccole exclavi distaccate dal Comune.

Queste, nel momento in cui la città fu divisa, ricaddero automaticamente nelle diverse aree di occupazione e quando, nel 1949, nacquero formalmente la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica Democratica Tedesca, furono annesse di conseguenza, ovvero alla Germania Ovest, visto che la sorte vuole che queste exclavi – dieci in tutto – fossero tutte amministrate da distretti dell’area occidentale di Berlino.

Dunque, nel mezzo del territorio della Germania Est, vi erano dei minuscoli appezzamenti di territorio appartenenti alla Germania Ovest. Nove di questi in realtà non erano abitati, ma uno di questi, Steinstücken, che ricadeva sotto l’amministrazione del distretto Berlinese di Zehlendorf, lo era.

Per i cittadini di questa piccola exclave, dunque, Berlino poteva essere raggiunta solo passando attraverso il territorio della DDR, le cui autorità cercavano in tutti i modi di impedirne il transito, causando, come inevitabile conseguenza, scontri di ogni tipo, che culminarono con l’occupazione temporanea da parte della polizia del popolo della DDR nel 1951 e che si inasprirono con la costruzione del Muro, a partire dalla cui gli edificazione gli Alleati garantirono un piccolo ponte aereo mediante elicotteri.

Per ovviare a questa situazione, che per diversi motivi non piaceva nè alla Germania Est nè alla Germania Ovest, nel 1971 si arrivò ad un accordo che, proprio per risolvere le controversie legate alle exclavi territoriali di Berlino Ovest, prevedeva la possibilità di scambi territoriali tra le due Germanie, lasciando tra l’altro la possibilità di farne anche in futuro. Per suggellare questo nuovo accordo, la Germania Ovest acquisò immediatamente il piccolo territorio dove sorgeva la Postdamer Banhof.

Subito dopo, nel 1972, le autorità competenti giunsero alla soluzione del problema legato a Steinstücken, per il quale fu ceduto a Berlino Ovest, in cambio di piccoli appezzamenti di terra ed un conguaglio in denaro, un piccolo pezzo di terra che lo collegava a Berlino Ovest.

Risolto il problema di Steinstücken, nonostante la questione della piccola exclave fosse chiusa, non mancarono altri accordi di questo tipo: uno di questi, avvenuto nel 1974, riguardò l’area del Südgelände Schöneberg ed avvenne principalmente nell’ottica di costruzione di nuove infrastrutture.

Non dimentichiamo che, tra le conseguenze della divisione di Berlino, si verificarono non pochi stravolgimenti della viabilità Urbana e delle linee della metropolitana, alcune delle quali furono deviate o interrotte. Questo scambio territoriale portò alla costruzione della tangenziale Ovest, di nuove stazioni della S-Bahn e di nuove abitazioni.

Una nuova modifica territoriale riguardò, nel 1988, e quindi solo un anno prima del crollo definitivo del Muro, il cosiddetto Lenné-Dreieck (triangolo di Lennè), ovvero l’area compresa tra Lennéstraße, Bellevuestraße ed Ebertstraße. Questa area aveva una particolarità: era formalmente parte della Germania Est, ma si trovava ad Ovest del Muro.

Va infatti ricordato come il muro non sempre coincideva perfettamente con il confine tra Berlino Est e Berlino Ovest, e vi erano situazioni come questa, che aveva portato alla formazione di una sorta di terra di nessuno prospicente al muro. In cambio di questo territorio, l’Ovest cedette all’Est le ultime due exclavi che ancora controllava ed alcuni ettari nell’area di Wedding, a Bernauerstrasse, dove oggi sorge il Mauerpark.

Questo scambio territoriale fu probabilmente quello con maggiore risonanza internazionale: nel periodo immediatamente l’entrata in vigore dello scambio, quasi 200 punk occuparono l’area per protestare contro la costruzione della nuova strada di scorrimento in progetto, e quando l’area passò formalmente ad Ovest, durante lo sgombero si dettero ad un’insolita fuga da Ovest ad Est.

Come detto, e come è noto, poco più di un anno dopo il muro cadde, e portò le due Germanie – e le due Berlino – a riunificarsi, e con esso a porre definitivamente fine alla storia degli scambi di territori. Una storia che però, che per quanto secondaria, è giusto raccontare.

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