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L’Atleta del mese è Robben

Con lui sul gradino più alto del podio c'è però anche Jack Sintini

Di Nicola Sbetti
Pubblicato il 2 Giu. 2013 alle 10:49

Maggio è stato il mese della finale “tedesca” di Champions League giocata a Wembley, il tempio del calcio inglese, davanti a più di 86 mila spettatori e vista da milioni di persone in tutto il mondo. Il goal decisivo è stato messo a segno a un minuto dal termine da Arjen Robben, che nel corso dell’incontro aveva mancato almeno due ghiotte opportunità di infilare la palla in rete. Sulle spalle di Robben pesava oltremodo il ricordo delle finali perse tanto con la maglia del Bayern quanto con quella della nazionale olandese; lo spettro del rigore sbagliato lo scorso anno contro il Chelsea sembrava agitarsi sempre più nella sua testa man mano passavano i minuti. Al momento della rete decisiva, più di forza e disperazione che di tecnica e qualità, la sua faccia si è letteralmente trasformata, dalla disperazione alla gioia. Una gioia incredula. Arjen Robben, il “quasi-campione”, “forte ma non decisivo”, ce l’aveva fatta.

Maggio però è stato anche il mese del Giro d’Italia, vinto da Vincenzo Nibali e in cui Mark Cavendish si è candidato ufficialmente per diventare il velocista più forte di tutti i tempi, e il mese in cui si è giocata l’Indian Premier League, il campionato indiano di cricket in cui i favoriti Chennai Super Kings si sono arresi ai Mumbai Indians. Fra questi tre importantissimi eventi sportivi globali non c’è dubbio che la Champions League sia l’evento che ha avuto il maggior respiro mondiale ed è quindi corretto considerare Robben come l’atleta di maggio.

Eppure una menzione speciale non può non andare a Giacomo Sintini, palleggiatore del Trentino volley campione d’Italia. Il 5 maggio, durante gara-4 di una serie finale tiratissima contro il Piacenza, il palleggiatore titolare Raphael, probabilmente il migliore al mondo nel ruolo, subisce una frattura scomposta della seconda falange del terzo dito della mano destra, e non potrà giocare l’ultima sfida. La partita decisiva la giocherà “Jack”. Lui di finali scudetto ne ha già giocate due, ma nella sua prima vita, quando non gli era ancora stato diagnosticato un tumore al sistema linfatico. Il 2011 lo passa combattendo la sfida più importante di tutte e la vince. Nel 2012 la firma con il Trentino, per fare da “balia” al talento Raphael. Sintini gioca poco facendosi però trovare sempre pronto e, in uno spogliatorio di campioni ma molto unito come quello dell’Itas, la sua voce non resta mai inascoltata. Così quando è chiamato a giocare la partita decisiva, basta pensare al passato per superare quella che sembra una montagna inscalabile. Come gli ricorda la figlia, “Jack” non è solo; Matey, Lele, Osmany, Mitar, Jan, Andrea sono lì a sostenerlo, perché la pallavolo è uno sport di squadra e nessuno può pensare di vincere da solo. Il 12 maggio dopo due ore e diciannove di gioco il Piacenza si deve arrendere al quinto set, il Trentino è campione d’Italia e Sintini viene premiato come miglior giocatore del match.

Fosse successo negli Stati Uniti sarebbe già un film.
 

1° Arjen Robben – Olanda – Calcio e Giacomo Sintini – Italia – Pallavolo

2° Vincenzo Nibali – Italia – Ciclismo

3° Kieron Pollard – Trinidad & Tobago – Cricket

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