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Gli ultimi giorni del Muro all’East Side Gallery

Gli ultimi giorni del Muro all'East Side Gallery

Di Ubaldo Villani-Lubelli
Pubblicato il 3 Mar. 2013 alle 14:01 Aggiornato il 28 Nov. 2018 alle 14:14

Gli ultimi giorni del Muro all’East Side Gallery

Il Muro non deve cadere! Abbiamo bisogno del Muro! Non sono dichiarazioni di qualche nostalgico fuori tempo. È il grido di numerosi cittadini berlinesi che non vogliono venga abbattuta una parte di East Side Gallery a Friedrichshain, l’ultimo frammento di Muro ancora in piedi e che rappresenta, dopo la Brandenburger Tor, la seconda meta turistica di Berlino.

Oggi, l’East Side Gallery, famosa anche per i suoi murales d’artista, è in parte minacciata da un grattacielo con appartamenti di lusso. Per far posto a questo nuovo edificio moderno il progetto prevede di abbattere una parte di circa venti metri di Muro. È la celebre gentrificazione che sta modificando radicalmente l’architettura e la struttura urbanistica di Berlino eliminando le tracce di un passato recente che rendevano Berlino una città unica al mondo. Secondo i responsabili del progetto “Living Levels”, Il progetto prevede anche la costruzione di un nuovo ponte che cambierà radicalmente la fisionomia di Friedrichshain.

In ogni caso nessuna nostalgia del muro, ma soltanto la consapevolezza di non voler cancellare l’ultimo ricordo tangibile della storia recente. Tuttavia, fa una certa impressione vedere oggi migliaia di cittadini berlinesi protestare per non far cadere il Muro … appena ventitré anni dopo che avevano manifestato contro il Muro!

Già venerdì scorso l’inizio improvviso dei lavori per la costruzione del nuovo grattacielo e l’abbattimento di appena un metro o poco più di un segmento di Muro avevano scatenato proteste tanto che i manifestanti erano riusciti a bloccare i lavori. Domenica, in una inconsueta giornata di sole, si è svolta una grande manifestazione con una discreta partecipazione di pubblico (circa 5000 persone) per dichiarare il proprio dissenso: musica, comizi, manifesti, cartelloni e trombette. Tutto in forma pacifica nonostante diverse decine di poliziotti. Tra l’ingente presenza di turisti e tifosi della squadra di hockey su ghiaccio (a pochi metri di distanza, nella O2 Arena si svolgeva una partita) la Mühlenstrasse a Friedrichshain ha vissuto una domenica di passione.

I messaggi lanciati dai manifestanti sono stati chiari e netti. L’East Side Gallery deve sopravvivere perché è un monumento storico e per questo motivo va difeso e tutelato. Denk Mal! è stato il motto della manifestazione. Un gioco di parole: Denkmal in tedesco significa monumento, ma anche, separato, è un invito alla riflessione. Wo-we-reit das Denk-Mal bleibt! è stato il motto della giornata: un avviso al Sindaco di Berlino Klaus Wowereit che non di semplice muro si tratta, ma del Muro, un monumento storico, un Denkmal appunto. Nei prossimi giorni i manifestanti e i rappresentanti dell’associazione East Side Gallery hanno promesso battaglia.

Dal palco hanno parlato diversi rappresentanti della cultura e società berlinese. Tutti hanno evidenziato il limite della crescita urbanistica berlinese che sembra non avere rispetto della storia di Berlino, ma guardare soprattutto al profitto. Non è un caso che proprio sul piccolo segmento di Muro già abbattuto venerdì scorso sia stato messo un piccolo ma significativo manifesto: capitalismo vs storia.

 

 

 

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