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L’enciclica di Papa Francesco per l’ambiente

Papa Francesco ha presentato l’enciclica, che si chiama Laudato si', in cui affronta il tema del cambiamento climatico: ora non è più solo una questione scientifica

Di Raffaele Buscemi
Pubblicato il 18 Giu. 2015 alle 17:23

“Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”. Questo interrogativo è al cuore della Laudato si’, l’attesa enciclica sulla cura della casa comune di Papa Francesco.

Il Papa ha lanciato un appello alle nazioni più ricche, chiedendo loro di iniziare a pagare i loro “gravi debiti sociali” nei confronti dei poveri e intraprendere iniziative concrete sul tema del cambiamento climatico. 

“Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?”: se non ci poniamo queste domande di fondo – dice il Pontefice – “non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importanti”.

L’Enciclica prende il nome dall’invocazione di san Francesco, Laudato si’, mi’ Signore, che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, “è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”.

Noi stessi “siamo terra: il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ristora”.

In 192 pagine e 246 paragrafi, attraverso la Laudato si’, il Papa parla di ecologia come studio dell’oîkos, in greco la “casa” di tutti o la casa comune (qui il testo completo).

La responsabilità per il “bene comune” contro il rischio concreto di autoannientamento

L’incipit cita il Cantico delle Creature del santo di cui Bergoglio ha preso il nome: San Francesco è “patrono” e “testimone” di una “ecologia integrale”, che ci fa riconoscere nella natura “lo splendido libro nel quale Dio ci parla” e dove ciascuna creatura ha un valore ed è un fine in sé.

L’uomo è un essere “personale” ma non è il padrone della natura. E la natura non è materia bruta a nostra disposizione, gli esseri viventi non sono “meri oggetti” di sfruttamento e profitto, ma “hanno un valore proprio di fronte a Dio”.

Del resto l’ecologia è sempre anche “ecologia umana”, nel mondo tutto è collegato, la fragilità della Terra e dei poveri, gli squilibri ambientali e sociali, la speculazione finanziaria, le armi e le guerre. 

Inquinamento dei rifiuti al surriscaldamento globale 

Il Papa non si sbilancia totalmente a favore di una tesi scientifica sull’argomento (né totale colpa dell’uomo né normale processo in atto ben prima che l’uomo potesse intervenire).

Nell’enciclica si parla del fatto che l’uomo è inserito in un sistema complesso con dinamiche proprie su cui però gli esseri umani stanno influendo pesantemente.

Il Papa sembra sposare una posizione quasi apocalittica a proposito: “Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi”. 

Acqua diritto fondamentale

Su questo argomento Papa Francesco non fa sconti: l’acqua è un bene fondamentale e un diritto per l’uomo. Privatizzarla e renderla una merce da acquistare non è auspicabile: “L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici”.

“Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”.

La bio diversità

“Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana”.

Per Papa Francesco l’uomo non ha alcun diritto di mettere a repentaglio l’esistenza di altre forme di vita che, inoltre, “potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi”.

Ogm e sperimentazione animale.

Il Papa mette in guardia nel cadere nella trappola di alcuni oligopoli che potrebbero controllare le risorse agricole, pur non dichiarandosi contrario agli Ogm. Riguardo la sperimentazione animale invece Papa Francesco afferma che è utilizzabile se mira a salvare vite umane e se gli animali vengono trattati con il dovuto rispetto.

In entrambi i casi il Francesco mette in guardia dal divinizzare la natura o gli animali, ma anche nel non credere che la tecnologia sia la soluzione a tutti i problemi dell’uomo. Anche perché in pochi hanno accesso a questa tecnologia. 

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