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    Tutto quello che c’è da sapere sui postumi della sbornia

    C'è un rimedio miracoloso per il dopo sbornia? Perché alcune persone non si ubriacano? Le risposte a queste e altre domande per i casi in cui si alza troppo il gomito

    Di TPI
    Pubblicato il 12 Dic. 2016 alle 16:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:48

    In inglese si chiama hangover, che vuol dire anche “retaggio”. In francese gueule de bois, traducibile con l’espressione esplicativa “bocca di legno”. In Italia parliamo semplicemente di “dopo sbornia”.

    Una cosa è certa: le ubriacature sono sempre esistite nella storia e l’uomo cerca da secoli i rimedi per il malessere generale che assale chi ha alzato troppo il gomito.

    Nel I secolo d.C. Plinio il vecchio suggeriva di mangiare un paio di uova di gufo crude per stare meglio dopo aver esagerato con l’alcol, oppure di pasteggiare con intestini di pecora arrostiti prima di bere. Ancora oggi c’è chi sostiene che un caffè amaro faccia i miracoli o che il rimedio migliore sia cibo fritto o molto zuccherato.

    In ogni caso, oggi la scienza ci fornisce informazioni più attendibili per rispondere ai dubbi sulle sbornie. Per questa ragione il quotidiano britannico The Guardian ha raccolto in un articolo le domande che tutti avremmo sempre voluto sapere sulle sbronze e che non abbiamo avuto il coraggio di chiedere. Eccone alcune:

    Da cosa è provocata la sbornia?

    Dopo che abbiamo bevuto, l’alcol entra nel circolo sanguigno e si diffonde per tutto il corpo, provocando la sensazione di ebbrezza. Il dopo sbronza arriva quando il contenuto della sostanza nel sangue ritorna a zero. Una delle cause del mal di testa, della nausea e della bocca asciutta è il modo in cui il nostro corpo metabolizza le sostanze che si trovano nelle bevande alcoliche. In particolare, l’alcol contiene piccole percentuali di metanolo che il nostro corpo scompone in due tossine chiamate formaldeide e acido formico, che provocano la sensazione di malessere.

    Un’altra teoria sostiene che l’hangover sia provocato dalla disidratazione. L’alcol riduce la produzione di vasopressina, un ormone che serve al corpo per assorbire l’acqua e il cui calo provoca un aumento della diuresi. Per questo dopo una sbornia sentiamo la bocca asciutta e abbiamo sete.

    Infine, gli effetti dell’alcol dal punto di vista cognitivo, come perdita della memoria, umore variabile e incapacità di concentrazione, per alcuni scienziati sono collegati all’attivazione del sistema immunitario e al suo impatto sul sistema nervoso centrale attraverso la produzione di citochina.

    Le sbornie hanno anche conseguenze a lungo termine?

    Gli effetti di una sbronza non si esauriscono, come potrebbe sembrare, nelle ore successive. Non è ancora del tutto chiaro il motivo, ma molti studi universitari hanno riscontrato dei collegamenti tra frequenti ubriacature e effetti negativi sul sistema neurocognitivo. Un esempio è la diminuzione dell’integrità della materia bianca, che controlla i segnali condivisi dai neuroni, nella parte frontale del cervello e nel cervelletto. Questo può provocare problemi con la memoria e con la curva dell’attenzione.

    C’è un rimedio miracoloso per il dopo sbornia?

    Fermo restando che il primo rimedio è la prevenzione, quando ormai il danno è fatto bisogna cercare di porre rimedio. La cura più tradizionale per il quotidiano britannico è “the hair of the dog”, che consiste nel continuare a bere alcol durante l’hangover. Il nome deriva dall’antica credenza per cui chi fosse stato morso da un cane rabbioso avrebbe potuto guarire bevendo una pozione che contenesse il pelo di un cane.

    Tornando a bere alcol nel dopo sbornia, il corpo smette di processare le tossine e si dedica all’etanolo, quindi il malessere potrebbe diminuire. Tuttavia questo non è un rimedio definitivo, dal momento che il corpo torna a processare il metanolo più tardi. 

    Inoltre, l’agenzia nazionale scientifica australiana (Csiro) nel 2015 ha pubblicato uno studio sulla base del quale le pere, se consumate prima di bere, possono esercitare un’azione preventiva per l’hangover.

    Di recente alcune compagnie farmaceutiche hanno provato a sviluppare una sostanza che aiuti a uscire fuori dal dopo sbornia. Mentre vari antiinfiammatori hanno mostrato di avere alcuni benefici, nessun trattamento è stato approvato come valido dalla comunità scientifica.

    Gli effetti della sbornia peggiorano con gli anni?

    È una credenza molto diffusa il fatto che con l’avanzare dell’età gli effetti della sbornia diventino sempre peggio, sulla base del fatto che il corpo diventa meno efficace a smaltire l’alcol. Ma da un punto di vista scientifico non esistono prove che questo sia vero.

    Anzi alcuni studi citati da The Guardian mostrano che le conseguenze dell’eccesso di alcol sono maggiormente incisive nei più giovani.

    Perché alcune persone non si ubriacano?

    Secondo uno studio il 28 per cento delle persone che bevono non sperimenta mai una sbornia. La ragione non è certa, ma sembra ricollegata sia a fattori genetici sia ambientali.

    Alcuni ricercatori giapponesi, studiando il caso di alcuni lavoratori giapponesi particolarmente resistenti all’alcol, hanno scoperto che due genotipi (ADH1B e ALDH2) sarebbero collegati all’arrossamento del viso quando si beve e potrebbero essere collegati ai postumi della sbornia. Altri studi mostrano invece che i bevitori che hanno avuto episodi di alcolismo in famiglia sono più a rischio di hangover

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